contromano
Il D-Day dell'auto europea? Forse può attendere
Il D-Day dell’auto europea può attendere. Mercoledì 10 dicembre era la data fissata dalla Commissione Ue per rivedere la normativa sul blocco delle vetture con motore termico dal 2035, ma pare che la decisione - con rigore tipicamente europeo - possa slittare «di alcune settimane». Meglio una settimana in più che una in meno, visto che in passato la fretta pregna di dogmatismo aveva prodotto risultati smentiti prima dagli analisti e poi dai fatti.
Siamo curiosi di vedere se questa volta Bruxelles aprirà gli occhi non tanto sulla validità degli obiettivi quanto sulla strada e sui tempi scelti per raggiungerli. Domanda e offerta di vetture con la spina rimangono lontanissime e anche nei Paesi pià virtuosi. Non fatevi ingannare dalla Norvegia, sempre citata in questi casi: è vero che l’elettrico a Oslo sfiora il 100% delle vendite ma il mercato oltre che drogato da generosissimi incentivi dello Stato (che intanto incassa ricchi emolumenti dal petrolio…) è minuscolo, meno di 10mila auto al mese. Per dire: a novembre grazie agli incentivi in Italia si sono vendute oltre 15mila Bev... Comunque: a breve vedremo se l’Europa seguirà l’approccio pragmatico di Trump, che ha appena modificato gli standard di consumi negli Usa (da 81,1 a 55,5 km per gallone).
Bruxelles non invertirà la rotta ma con ogni probabilità permetterà dopo il 2035 - oltre alle alternative come i bio carburanti e l’idrogeno - di continuare a vendere ibride plug-in (motore termico più elettrico ricaricabile) finora poco apprezzate perché costose e poco efficienti sulle lunghe percorrenze. Potrebbero diventare il compromesso ideale per il prossimo futuro a patto che anche gli utenti facciano il loro dovere: oggi, spinte dal nuovo regime dei fringe benefit, aumentano le ibride plug-in aziendali in circolazione ma spesso chi le utilizza non fa il pieno di energia, lento e scomodo, e sfrutta il solo propulsore termico, soprattutto se il carburante è a carico del datore di lavoro. Oltre al legislatore, servirà che cresca anche il consumatore…