4 luglio 1976, il debutto dei Clash in una notte punk leggendaria
Mica male, forse unico e sicuramente leggendario quel 4 luglio, notte di debutti, notte di punk e di adrenalina. Decisamente baciati dall'anagrafe quelli che si sono trovati, quella serata, a decidere se andare al Roundhouse di Londra o al al Black Swan di Sheffield. Duecento i chilometri di distanza tra le due città. Il 4 luglio del 1976 in cartello, nella città del cuore dell'Inghilterra, ci sono i Clash al loro debutto dal vivo. Il primo live di circa 600. Aprono il concerto ai Sex Pistols, mica una band qualunque. Nella capitale, al Roundhouse, debuttano al di fuori degli Usa, oltreoceano, i Ramones. Bis dei fratelli Ramone la sera dopo al Dingwalls. Manco a dirlo, in platea ci saranno sia i Clash che i Sex pistols.
Nei Clash, da un mesetto, sta provando «tale» Joe Strummer. Quella sera a Sheffield si respira rivalità, è pur sempre un concerto punk, pieno di ribellione, trasgressione e tinte forti, volano cazzotti. Ma c'è tanta complicità, si tratta di ragazzi, tutti cresciuti musicalmente per strada, ai limiti della normalità: c'è cameratismo, ci si dà una mano. The Black Swan, conosciuto localmente come Mucky Duck e in seguito diventato The Boardwalk (scomparso nel 2010), era un punto di riferimento per gli artisti punk londinesi. Pare che Keith Levene, allora chitarrista dei Clash. sia andato, durante una pausa, dal leader dei Pistols, John Lydon, chiedendogli di formare una band assieme. Non se ne farà nulla: Levene sarà allontanato prima del primo disco e i Pistols si scioglieranno meno di due anni dopo. Non senza aver fatto musica memorabile.
Limousine e lusso arriveranno, anche qui, dopo: i Clash invece arrivarono stipati nel retro di un camion per il trasloco, con l'attrezzatura ammucchiata con loro. Il concerto era nella stanza sul retro di un pub. Su quante persone abbiano assistito allo show non c'è chiarezza: chi dice 200 e chi 50. Di certo i Clash sono nervosi, non mancano gli errori durante l'esibizione. Show in cui hanno suonato una dozzina di canzoni tra slogan alla moda rubati qua e là da Karl Marx. Da qui l'inizio della leggenda rock.