Dove comincia il sole: i Pooh tra terre promesse e antichi condottieri
di Michele Ceparano
Quando si parla dei Pooh, che rappresentano la storia della musica italiana, è facile cadere, o scadere, nel già detto. Meglio concentrarsi allora su un capitolo della lunghissima storia del gruppo che formatosi a Bologna nel 1966, quattro anni fa si è congedato, sempre nella città felsinea, dai suoi tantissimi fans con un concerto entrato nella leggenda. Ebbene, nell'ottobre del 2010 i Pooh pubblicavano il loro ultimo album di brani inediti registrati in studio, uscito dopo l'abbandono del batterista Stefano D'Orazio.
Quello che si avvia a compiere dieci anni, che coincide anche con l'ultima collaborazione tra il gruppo e Valerio Negrini, storico paroliere dei Pooh, è un lavoro interessante che in Italia andò piuttosto bene, trainato da alcuni brani di indubbio fascino come “Dove comincia il sole”, brano rock sinfonico che dà il titolo all'intero disco, e “L'aquila e il falco”. Il primo è una suite in due parti, una con testo di Negrini e musica di Roby Facchinetti, e un’altra strumentale, firmata dal musicisra bergamasco, per un totale di quasi dodici minuti. Un brano che, per come è stato costruito, fa pensare a “Parsifal”, capolavoro dei Pooh datato 1973 in cui il quartetto si misurò con l'eroe della saga arturiana. Un brano, Parsifal, che ha spesso visto, per temi, atmosfere è durata, accostare i Pooh al progressive rock. La band e il prog si sono infatti cercati, qualche volta sfiorati, ma mai uniti davvero. “Parsifal” è, però, molto più di una canzone. E' un simbolo.
Interessante anche il testo di “Dove comincia il sole” che parla di una terra promessa, un altrove in bilico tra realtà e illusione, impreziosito dal riferimento a “la vita è sogno” di Calderon de la Barca. Come detto, atmosfere leggendarie anche nel brano “L'aquila e il falco” firmato da Negrini e Red Canzian, un pezzo maestoso che ha come incipit un canto gregoriano. Qui il protagonista è Attila, condottiero e re degli unni, corteggiato dalla morte in forma di donna.
Ci sono però anche la delicata “Il cuore tra le mani”, la dolceamara “Reporter”, le storie di donne di “Isabel” e “Amica mia”. Ma anche l'eterno omaggio alla “Musica” e “Questo sono io”, una sorta di confessione.
Da youtube L'aquila e il falco