intervista
«Noi del Colsper cantiamo nel film di Tom Cruise»
Silvia Zanardi e Marco Müller parlano della singolare esperienza
Missione impossibile – anzi no, possibilissima – per il Coro Lirico Sinfonico di Parma e dell’Emilia-Romagna - Colsper, che ha inciso parte della colonna sonora per il nuovo capitolo della saga con Tom Cruise, «Mission: Impossible - Dead Reckoning». Il loro nome scorre nei titoli di coda del film uscito nelle sale in luglio. Realtà nata nel 2021 con sede operativa a Parma e sede amministrativa a Milano, Colsper ha già offerto opportunità di lavoro a circa centocinquanta coristi dai 23 ai 40 anni, provenienti da tutta Italia ma anche da paesi stranieri. Realizzando così l’obiettivo dei suoi fondatori – Silvia Zanardi, Marco Müller, Elena D’Angelo e Carlo Nicolini – di andare incontro ai problemi lavorativi di giovani cantanti.
Come è nata l’occasione per incidere la colonna sonora di «Mission: Impossible»?
«È nata grazie a Gea Garatti Ansini, maestro del Coro del Teatro Comunale di Bologna, con cui collaboriamo stabilmente – raccontano Zanardi e Müller –. Inizialmente c’era molto riserbo, si parlava della colonna sonora di un film non meglio specificato ma, quando circa dieci giorni prima dell’incisione sono arrivati gli spartiti, abbiamo subito riconosciuto il tema di “Mission: Impossible”… non ci potevamo credere! Abbiamo registrato nell’Oratorio di San Giovanni Evangelista a Venezia, con Forum Studios di Roma. Grazie al maestro Garatti tutto è proceduto in modo serrato, abbiamo lavorato per sei o sette ore complessive in sala incisione con il compositore collegato da remoto che ci dava tutte le indicazioni. In tutto abbiamo inciso undici brani, alcuni dei quali probabilmente verranno usati nella seconda parte del film, in uscita nel 2024».
Quali altri impegni avete in programma?
«Il nostro sarà un autunno molto intenso. Come coro, il 19 settembre abbiamo in programma un concerto al Teatro Filarmonico di Verona con l’Orchestra Italiana del cinema, con musica di Ennio Morricone, preparati dal Maestro Garatti; in novembre saremo in tournée in Oman con la Bohème, produzione dell’Opera di Montecarlo con la regia di Jean-Louis Grinda, preparati dal Maestro Francesca Tosi; tra ottobre e novembre canteremo in “Turandot” (produzione coreana) al Teatro Comunale di Ferrara, preparati dal maestro Andrea Bianchi. Come aggiunti prenderemo invece parte all’opera moderna “Maddalena” di Thomas Trachsel, in scena in ottobre al Palazzo dei Congressi di Lugano, e al Don Carlo dell’Opéra di Montecarlo, in novembre».
Come riuscite a soddisfare tutte queste richieste? «Quest’anno abbiamo incrementato tantissimo la nostra attività e si è reso necessario far crescere il coro, facendo audizioni a tanti ragazzi. Stiamo dando origine anche a un coro giovanile, formato da nuove promesse che devono avvicinarsi alla professione. Con questo coro collaboriamo ad alcuni progetti dell’Orchestra Senzaspine di Bologna, in particolare alle proposte di opera accessibile che hanno meritato il Premio Abbiati».
Dopo due anni di attività qual è il bilancio di quanto avete fatto?
«Stiamo iniziando ad avere una certa continuità, cosa non facile tenendo conto che siamo soli a gestire questa realtà, senza sostegni. La soddisfazione più grande è vedere i maestri del coro con cui lavoriamo stabilmente (i citati maestri Garatti, Tosi e Bianchi e anche il maestro Stefano Visconti) che sono sempre più soddisfatti del livello del gruppo e che ci danno fiducia. Ed è bello constatare che a volte il coro diventa un trampolino di lancio per solisti: vedere persone che si realizzano e valorizzare un mestiere che troppo spesso viene sottovalutato è la nostra missione». Per informazioni su Colsper: www.colspercoroparmaemiliaromagna.com.