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Il Club dei 27 finisce sul New York Times: come gli Usa "vedono" le nostre tradizioni e... le nostre passioni

Questa volta, il "pensiero" non va sulle rive del Giordano ma, parlando di chilometri, attraversa tutto l'Oceano e finisce negli Stati Uniti, per poi ritornare ancora più velocemente nei nostri schermi attraverso internet. Un giro del mondo che avrebbe fatto spalancare gli occhi al Maestro. Già, perchè di Giuseppe Verdi alla fine si parla, anche se l'articolo dedicato al Club dei 27 comparso sul New York Times (firmato da Elisabetta Povoledo) è un viaggio nella nostra cultura, nel piccolo grande mondo di Parma. Un corposo articolo dedicato ad uno dei sodalizi più amati e tradizionali in città, anche se il titolo, differenza tra ironie e scaramanzie tra noi e l'America ha quel qualcosa di Dario Argento: "Per entrare a far parte di questo club, un membro deve morire", ma c'è quel tocco d'amore e passione tutto italiano. E Parmigiano: "E devi adorare Verdi". Ed ecco che nell'articolo si parla del recente compleanno del Cigno, con le tradizioni e i riti del Club. Ma che di come questo club sia eterogeneo: "banchieri, un chirurgo, un avvocato, un neuroscienziato, un venditore di verdure" tutti accomunati dalla "passione ardente: l'adorazione per il compositore del XIX secolo". Un club per soli uomini, viene specificato e sottolineato, con tanto di lista d'attesa: entri quando un membro muore (già detto) o va in pensione. E, come da queste parti sappiamo benissimo, ogni membro ha il nome di un'opera di Verdi. E, visto che con il Times di America si parla, meglio specificare (gli amanti del rock capiranno) che non si stratta dell'altro club dei 27, quello di chitarre, blues, rullate di batterie e vite "dannate", quello che accomuna Robert Johnson, Amy Winehouse, Kurt Cobain, Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Brian Jones e altri rocker, tutti morti all'età di 27 anni.  La nascita del club, quello di amanti verdiani, nel '58, le raccolte di fondi e il requisito (stupefacente) di "avere la capacità di cantare a memoria tutte le opere di Verdi, o almeno l’opera da cui prende il nome un membro". Gli aspiranti membri del club devono essere sponsorizzati da un membro esistente che possa attestare la loro passione per Verdi. Viene, infine, citato anche il gruppo di appassionate verdiane tutto femminile, le Verdissime, dove le socie  prendono i nomi dei personaggi femminili dalle opere di Verdi.