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Sabrina Carpenter, la migliore amica dell’uomo: chi la venera, chi la detesta

Vittoria D'Andreis Pascolini

Lo scorso 29 agosto, è uscito il nuovo album “Man’s Best Friend” (il migliore amico dell’uomo) della cantautrice statunitense Sabrina Carpenter, all’anagrafe Sabrina Annlynn Carpenter, con la collaborazione di noti professionisti dell’industria musicale come Jack Antonoff, John Ryan and Amy Allen.

L’uscita dell’album e, in particolare, della copertina, ha sollevato un mare di critiche, anche tra chi la venera.

“Non posso supportare questo tipo di comunicazione”, scrive un utente su Instagram commentando il post pubblicato sul profilo della cantante l’11 giugno, che mostrava la copertina dell’album. Un altro aggiunge, “sono la sola che pensa che questo sia deumanizzante per le donne?”

La copertina mostra la giovane artista in ginocchio, tenuta per una ciocca di capelli da una figura maschile che si intravede appena, alludendo al doppio senso dell’illustrazione e del titolo: infatti, il migliore amico dell’uomo è il cane, e Sabrina è inginocchiata accanto ad un uomo, proprio come un cane.

Durante l’intervista a “CBS Morning” di venerdì 29 agosto, concomitante con l’uscita dell’album, Carpenter ha dichiarato che avvicinarsi alla propria sessualità è naturale e fa parte della vita, aggiungendo, “non mi rendevo conto che fosse un argomento così tabù finché non ho iniziato a scriverne più liberamente”.

Sabrina Carpenter è una figura discussa già da tempo. Nel 2024, con il suo primo hit album “Short n’ Sweet” - vincitore del Grammy miglior album “pop vocal” -, vi è stata una totale divisione del pubblico: o la si ama o la si odia. Questo divario nasce dalla sua personalità controversa, che ricorda una Marilyn moderna, dai testi provocatori e dalle performance dal vivo che includono momenti sessualmente espliciti, a tratti volgari.

Le reazioni contrastanti derivano anche dai testi delle sue canzoni:

“Mi bagno solo a pensarti […] le lacrime scendono dalle mie cosce” oppure “è impegnato, sta lavorando, non ha tempo per me […] il mio pigiamino da puttanella non lo sta allettando per niente”.

Insomma, chi la ripudia punta il dito contro il modo di essere del suo personaggio e vorrebbe vederla scomparire dall’industria musicale; chi la ama, invece, la butta sull’ironia, sorride leggendo i testi e cantando le canzoni e balla insieme a lei guardando i suoi video musicali rocamboleschi e teatrali, oltre a pagare ingenti somme di denaro per accaparrarsi un biglietto per uno dei suoi concerti, diventati una vera e propria istituzione.

Ma perché Sabrina Carpenter è cos’ divisiva? Non ci stiamo ormai abituando all’esagerazione del mondo della musica e dello spettacolo che sembra sempre voler proporre di più – più estremo, più spinto, più luccicoso, più sfavillante? Che cos’ha lei che infastidisce così tanto?

Ebbene, sembra che l’artista non si riesca ad inquadrare: per alcuni uomini è bruttarella, troppo bassa, troppo truccata, troppo volgare; un utente su Substack, “l’applicazione per voci indipendenti”, commenta: “Ha occhi grandi ma troppo ravvicinati, un naso aquilino da strega e un mento appuntito. Sembra uno gnomo da giardino con trucco e parrucco”.

Per altri, invece, rappresenta una mela marcia, frutto di una società che vende le donne al diavolo come fossero oggetti di poco conto: “Sabrina Carpenter è disgustosa, della spazzatura sessualizzata… che rappresenti l’artista pop per eccellenza la racconta lunga sul degrado della nostra società”.

Le donne, invece, sono più clementi con l’artista, definendola spesso e volentieri una “girls girl”, una ragazza per le ragazze, per la sua estetica frizzante e giocosa, che potrebbe ricordare una 90s diva come Mariah Carey e, al contempo, viene vista come una celebrazione dell’espressione e della sessualità femminile, che niente ha a che vedere con l’affermazione maschile.

Le critiche femministe, tuttavia, sottolineano come il suo personaggio possa richiamare un ritorno a un’epoca in cui la figura femminile veniva strumentalizzata, denigrata, e ridotta a mero oggetto, rischiando di presentare la sottomissione come forma di potere.

Nel mondo dello spettacolo, dove molti artisti si conformano alle aspettative sociali, Sabrina Carpenter le abbatte direttamente, imponendo la propria visione senza compromessi.