«I legami tra Ue e Usa sono più profondi di qualsiasi cambiamento politico. Continueremo a lavorare insieme, riscoprendo la forza dell’Europa». Così l’Alto commissario Federica Mogherini su Twitter dopo l’elezione di Donald Trump. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e quello della Commissione Jean Claude Juncker si sono congratulati con Donald Trump in una lettera congiunta. «Oggi - scrivono - è più importante che mai rafforzare le relazioni transatlantiche. Non dovremmo risparmiare alcuno sforzo per assicurare che i legami tra noi restino forti e duraturi». Nella missiva, Tusk e Juncker hanno anche invitato Trump a visitare l’Europa per un summit Ue-Usa appena possibile.
L'ITALIA In queste ore «il mondo saluta l'elezione di Trump. A nome dell’Italia mi congratulo con lui e gli auguro buon lavoro convinto che l’amicizia resti forte e solida». Lo ha detto il premier Matteo Renzi sottolineando che "questo è il punto di partenza per tuta la comunità internazionale anche al netto di certe diffidenze da campagna elettorale. E’ un fatto politico nuovo - ha concluso - che assieme ad altri dimostrano come siamo in una stagione nuova". «La più grande rottura politica da caduta Muro di Berlino. Una grande sveglia all’Europa. #UsElections #Trump». Lo scrive su twitter l’ex premier Enrico Letta commentando l’esito del voto americano. La vittoria di Donald Trump è «una botta alla globalizzazione» ed «è la rivincita del popolo, del coraggio, dell’orgoglio, dei temi del lavoro e della sicurezza, alla faccia dei banchieri, degli speculatori, dei cantanti, dei giornalisti e dei sondaggisti». Lo ha detto Matteo Salvini a Radio Padania, aggiungendo: «Il popolo batte i poteri forti 3 a 0». «Gli Stati Uniti sopravviveranno a Trump. La mia preoccupazione è quello che accadrà a casa nostra: da questa notte l’Europa è più sola e non credo si sia attrezzata per esserlo». Lo ha detto il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, commentando il voto Usa.«Pazzesco. Questa è la deflagrazione di un’epoca. E’ l’apocalisse dell’informazione, della Tv, dei grandi giornali, degli intellettuali, dei giornalisti. Questo è un VAFFANCULO generale. Trump ha fatto un VDay pazzesco». Così Beppe Grillo sul suo blog dove commenta: «Il mondo è già cambiato. E bisogna interpretare questi segnali. E quelli che lavorano e prendono i soldi per interpretare questi segnali sono morti».
MOSCA Vladimir Putin si è «congratula» con Donald Trump per la vittoria e si augura che i «rapporti russo-americani possano uscire dalla crisi». Il presidente russo - che ha inviato un telegramma al nuovo presidente Usa - si dice "sicuro" che il dialogo fra Mosca e Washington, basati sul rispetto reciproco, rispondano "agli interessi dei due paesi". Lo fa sapere il Cremlino citato dalla Tass. "Abbiamo sentito le dichiarazioni elettorali dell’allora candidato alla Casa Bianca Donald Trump mirate a ripristinare i rapporti fra la Russia e gli Usa. Noi capiamo e ci rendiamo conto che sarà un percorso difficile dato il deterioramento in cui si trovano le nostre relazioni. La Russia è pronta a far la sua parte e desidera ricostruire i rapporti a pieno titolo con gli Usa", ha detto Vladimir Putin.
GERMANIA Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier ha detto che sebbene le elezioni americane sono andate «diversamente» da quanto molti avrebbero desiderato «dobbiamo accettare» l’elezione di Donald Trump.
Steinmeier, in una dichiarazione fatta a Berlino e trasmessa in diretta dalla tv N24, ha detto inoltre che ora «nulla è più facile, molto diventa più difficile».
SPAGNA Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è congratulato con il neo-presidente Usa Donald Trump per la vittoria ottenuta alle elezioni americane. «Continueremo a lavorare per rafforzare le relazioni che ci uniscono agli Usa, un socio indispensabile» ha scritto su twitter. Il nuovo ministro degli esteri di Madrid Alfonso Dastis ha inoltre affermato che ci sono «eccellenti prospettive» per lo sviluppo delle buone relazioni fra Spagna e Usa.
COREA L’Ufficio presidenziale sudcoreano ha convocato una seduta del Consiglio sulla sicurezza nazionale per discutere «il potenziale impatto delle elezioni presidenziali» Usa. Donald Trump è stato visto da Seul con sospetto per l'approccio «non convenzionale» dichiarato verso la Corea del Nord, a differenza della continuità offerta da Hillary Clinton. La presidente sudcoreana Park Geun-hye ha sollecitato un rapido avvio della cooperazione con la nuova amministrazione Usa rimarcando la necessità di lavorare a stretto contatto di fronte alla crescente minaccia nucleare e sui missili della Corea del Nord. Nella riunione del Consiglio sulla sicurezza nazionale, Park ha sollecitato tutto il governo a «fare il massimo» per assicurare che sotto l’amministrazione Trump Seul e Washington lavorino insieme in modo «deciso» perché Pyongyang rinunci ai suoi piani attraverso «pesanti sanzioni».
CINA Non importa chi vince, le elezioni presidenziali hanno «danneggiato» la propensione del mondo a guardare verso il sistema democratico americano e il risultato "non rappresenterà appieno l’opinione pubblica statunitense".
A prescindere dal'esito, "non sarà una vittoria per la democrazia", osserva Yuan Peng, vice presidente del China Institutes of Contemporary International Relations, sul Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito comunista cinese. La campagna di quest’anno si è caratterizzata per essere stata «scorretta, caotica e di bassa qualità».
Donald Trump è stato accusato di razzismo e sessismo, mentre Hillary Clinton sembra a rischio di incriminazione per lo scandalo per lo scandalo delle e-mail. Gli Usa non sembrano più un modello: nel mentre va in scena lo scontro finale, le critiche sono emerse nel mondo contro una travagliata campagna presidenziale, piena di drammatizzazioni come mai accaduto in passato, danneggiando il sistema politico Usa e l’immagine della democrazia nel suo insieme.
LONDRA «Gli echi della Brexit» si sentono nella corsa verso la conquista della Casa Bianca del candidato repubblicano Donald Trump. E’ quanto si legge nell’edizione online del Times, che sottolinea le similitudini con la vittoria degli euroscettici nel referendum britannico e il conseguente shock sui mercati finanziari. Era stato lo stesso tycoon a definire la sua elezione come «una Brexit all’ennesima potenza». Sui media del Regno Unito prevale lo stupore e la sorpresa per quanto sta accadendo negli Stati Uniti. Il Mail Online parla di «terremoto Trump», mentre il Guardian nella sua edizione telematica sottolinea come ancora una volta, come per la Brexit, i sondaggi siano stati sconvolti dal voto reale. Per la candidata democratica Hillary Clinton, già si parla di «fiasco devastante». «Sembra che il 2016 diventerà l’anno di due grandi rivoluzioni politiche». Così il leader dell’Ukip Nigel Farage che in un intervista sul suo profilo Twitter paragona la vittoria degli euroscettici col referendum sulla Brexit a quella sempre più probabile del candidato repubblicano Donald Trump nella corsa per la presidenza Usa.
Farage, che ha partecipato alla campagna del tycoon, ha aggiunto che è in crisi la classe politica occidentale.
FRANCIA «Alla vigilia delle elezioni Usa l'Eliseo aveva preparato una unica lettera di congratulazioni a Hillary Clinton": è quanto rivela la radio francese RTL, precisando che il palazzo presidenziale di Parigi non aveva "evidentemente neanche previsto all’ipotesi di una vittoria di Donald Trump". "Questa elezione americana apre un periodo di incertezza. Va affrontata con lucidità e chiarezza": lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande, commentando la vittoria di Donald Trump. Bisogna essere «vigili e sinceri» con il partner Usa, ha precisato, congratulandosi «com'è naturale che sia» con il candidato repubblicano. «Congratulazioni al nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al popolo americano, libero!». Così su Twitter Marine Le Pen quando ancora non è arrivata l'annuncio ufficiale della vittoria del candidato repubblicano. "Oggi gli Stati Uniti, domani la Francia": lo scrive in un tweet Jean-Marie Le Pen, commentando i primi risultati delle elezioni Usa. In un altro cinguettio il fondatore del Front National parla di «formidabile calcio nel sedere ai sistemi politico-mediatici mondiali e anche francesi".
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