Dodici milioni di italiani starnutiscono e il trend di chi soffre di allergie allarma

La Società Italiana Allergologia Asma Immunologia Clinica (SIAAIC) stima che in Italia circa 12 milioni di persone siano allergiche ai pollini.

IL FENOMENO
I principali responsabili di riniti allergiche, asma o congiuntiviti sono proprio i pollini che in primavera invadono l’aria fino all’estate. Il numero di persone costrette a fare i conti con le allergie ha fatto registrare negli ultimi anni un consistente aumento e, soprattutto tra i bambini, la percentuale di allergici sale anche a causa dell’esplosivo mix di allergeni e inquinamento da polveri sottili che rende le vie respiratorie dei più piccoli sempre più fragili ed esposte a infiammazioni e allergie.
Il Journal of Allergy and Clinical Immunology ha pubblicato recentemente uno studio che prospetta l’allergia come malattia del futuro. Nei prossimi anni infatti le patologie infettive verranno sorpassate da quelle allergiche soprattutto nelle città dei paesi in via di sviluppo che sono in rapida crescita demografica.
Secondo i medici della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip), un bambino su tre in Italia già soffre di malattie allergiche ed entro il 2020, uno su due svilupperà disturbi legati alla rinite allergica. Secondo i dati del Siaip sarebbe del 10% la percentuale dei bambini al di sotto dei 14 anni che soffre di asma bronchiale, un disturbo, questo, che nell’80% dei casi è associato a diverse forme di allergia. Fra i più giovani, inoltre, sarebbe del 18-20% il tasso di coloro che soffrono di rinite allergica, mentre il 10% può presentare dermatite atopica.
Forme patologiche che si manifestano soprattutto nelle regioni dell’Italia settentrionale dove l’allergia più frequente è quella al polline di graminacee, che colpisce oltre il 60% dei bambini allergici in età scolare e si manifesta con rinite, congiuntivite e asma bronchiale soprattutto tra marzo e giugno.
Le tipologie allergiche più diffuse sono quelle respiratorie, seguite da quelle alimentari che sono raddoppiate con casi di bambini che manifestano sempre più spesso reazioni allergiche a latte, uova, nocciole e altri alimenti. Come intervenire dunque in caso di crisi allergica?
Innanzitutto, spiegano gli esperti, è essenziale fare una diagnosi precisa. Eseguendo un prick test (test della pelle) o un esame del sangue è possibile sapere a quali pollini si è allergici e, consultando il calendario pollinico, anche quali sono i periodi più difficili da affrontare.
È importante non assumere farmaci antistaminici prima di eseguire le prove allergiche e soprattutto è bene evitare il fai da te. L’antistaminico può risolvere il sintomo nell’immediato, ma lascia irrisolto gran parte del problema. Per questo è bene consultare un allergologo che saprà indicare una terapia adatta ed efficace anche su lungo periodo. Inoltre gli esperti consigliano di prestare attenzione anche agli ortaggi che si mangiano: esiste una netta somiglianza tra le proteine di alcuni pollini e di alcuni frutti, così chi è allergico a un determinato polline potrebbe veder peggiorare i sintomi allergici in concomitanza con l’assunzione di un frutto o un ortaggio che contiene proteine simili.

IL SONDAGGIO
Secondo uno studio di Assosalute, i farmaci da banco sono il rimedio più utilizzato: un italiano su tre, indipendentemente dal sesso, per combattere le allergie assume farmaci di automedicazione, facendo ricorso nel 33,7% dei casi a medicinali che nel tempo si sono rivelati sicuri ed efficaci nell’alleviare i sintomi.
Il 28,6% di chi manifesta i disturbi tipici della rinite chiede consiglio al farmacista e al proprio medico di fiducia.
Il 34,8% degli uomini si dichiara più propenso ad ascoltare i consigli del farmacista e del medico, rispetto al 20,7% delle donne che sembrano gestire i disturbi della rinite allergica con maggiore autonomia. 
In ogni caso il 22,5% degli italiani tende a non fare nulla e ad aspettare che i sintomi passino con il passare delle fioriture.
Le donne più degli uomini (23,9%) si limitano a sopportare i fastidi.