L’ingresso nella compagine societaria di Parmalat consente di rinforzare l’organico con elementi quali Ganz, Catanese, Zoratto, Pizzi. Il 27 agosto la squadra debutta proprio a Reggio Calabria. Lo 0-0 è un buon viatico. Pizzi, alla seconda giornata, dà prova delle sue capacità balistiche, castigando il Pescara su punizione. Viene poi acquistato l’esperto portiere Zunico, segno che si punta in alto.
Dopo un passo falso col Padova, che vince grazie al gol dell’ex Fermanelli, la marcia riprende spedita. Il 1° ottobre al Tardini c’è il Cosenza. Scala consegna una maglia da titolare a Melli. L’attaccante lo ripaga con una doppietta nel 5-1 finale, in cui figurano fra i marcatori anche Gambaro, Minotti e Pizzi. Lo 0-0 del Comunale, contro il Torino, che dominerà la classifica finale, è un di ottimo auspicio.
Liquidati Catanzaro, Licata e il Foggia di Zeman, il 30 dicembre si arriva al derby con la Reggiana. Capolavoro di Ganz: due reti e Mirabello espugnato. «Una grande giornata anche per Ceresini, costretto a casa da quel cuore irrecuperabile», dirà Gian Franco Bellé. La squadra ha un abbrivio ideale: Scala ha oliato a dovere i meccanismi di gioco in cui spiccano una difesa rocciosa con Donati, Minotti, Apolloni e Susic, le scorribande di Gambaro sulla fascia, le trame di Zoratto e il dinamismo del compianto Tarcisio Catanese a centrocampo. In avanti, il «talento genialoide di Osio», come lo definì Maurizio Schiaretti, mette i compagni o lui stesso in condizione di segnare.
Pizzi, Melli e Ganz fanno il loro, realizzando nell’insieme quasi trenta gol. Il 1990 si apre con un’amara sorpresa. Il Pisa fa bottino pieno, 2-0 al Tardini. Il 21 gennaio, prima di ritorno, è di scena la Reggina. Al 42’ il difensore dei calabresi, Cascione, crolla a terra colpito da un accendino «piovuto» dalle tribune. L’episodio costa al Parma (che vinse 2-1 il match) la sconfitta a tavolino. Ben peggiore la notizia che funesta l’ambiente il 4 febbraio: Ernesto Ceresini, colpito dall’ennesima crisi cardiaca, ha lasciato questo mondo. Un vuoto enorme, dopo quindici anni di presidenza. Inizia un periodo nero: la squadra infila una serie di sconfitte e il traguardo s’allontana. Il 25 marzo, la svolta. All’87’ di Brescia-Parma, Aldo Monza, subentrato a Susic, batte l’ex Zaninelli e sigla la vittoria scaccia crisi. Il Parma riprende a galoppare e nelle ultime dieci giornate raccoglie 17 punti. Un cammino travolgente, culminato con la vittoria nel derby di ritorno. Mancano due punti alla promozione, ma la Reggiana nutre ancora speranze di sopravanzare i cugini.
In un Tardini gremito all’inverosimile è il 7’ quando un lancio di Minotti è raccolto in velocità da Osio che fa fuori De Vecchi e il portiere Facciolo in uscita. 1-0, ma i granata restano in partita. Si soffre, pensando anche a Ceresini, quando all’89’ Osio imbecca Melli che parte in contropiede e si presenta a tu per tu con l’estremo difensore reggiano. «Melli goool… è Serie A !!!» urla al microfono di Tv Parma, con la voce rotta dall’emozione, Gabriele Balestrazzi. Un sogno cullato sessantacinque anni è finalmente realtà.
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