L'annus horribilis del cybercrime, e il 2018 si preannuncia peggiore

Il mondo, a tutti i livelli,  industriale, professionale e sociale, è sempre più connesso. Una sfida che ci proietta nel futuro e che consente di sviluppare tecnologie sempre più efficienti e valide, nonché in grado di migliorare sensibilmente la vita di tutti. Ma dato che tutto ha un prezzo, non si può nascondere il rovescio della medaglia di questo progresso,  che comporta costi altissimi: il cybercrime. 

COSTI ENORMI

Se il 2016 era stato etichettato dagli esperti come l'annus horribilis per la sicurezza informatica, il 2017 non è ancora finito e già si candida a scipparne il testimone. Solo a livello nazionale sono stati 721 gli attacchi informatici alle imprese italiane da gennaio a giugno 2017, ma nel secondo semestre potrebbero registrarsene il doppio. Una minaccia che costa a ogni azienda nel mondo una media di 11,7 milioni di dollari all’anno; il primato per i danni più onerosi spetta agli Usa (21,22 milioni di dollari), mentre in Italia il costo del cybercrime è di 6,73 milioni di dollari, in aumento del 23%. E, secondo il nuovo Report “Targeted Threat Predicitions for 2018” di Kaspersky Lab, il peggio deve ancora venire: il prossimo anno gli attacchi saranno intensificati e colpiranno soprattutto Industria 4.0, auto connesse e i settori sanitario e finanziario. Perché in fondo, l'obiettivo del cybercrime è quello di estorcere denaro: è questa la causa del 72% degli attacchi avvenuti nel 2016 a livello globale. Sempre l'anno scorso, come documenta il Report Clusit 2017, è inoltre cresciuta del 117% la “guerra delle informazioni”; addirittura è a quattro cifre l’incremento degli attacchi compiuti con tecniche di Phishing/Social Engineering (+1 .166%); la sanità è stato il settore più colpito (+102%), cui segue la grande distribuzione organizzata (+70%) e “solo” terzo il settore Finance / Banche (+64%). 

PMI E INVESTIMENTI

Le Pmi italiane non restano certo a guardare e, di fronte a questa minaccia globale ma non astratta, corrono ai ripari investendo in cybersecurity. Sono oltre cinque, infatti, i miliardi di euro che saranno investiti nelle startup che si occupano di sicurezza informatica. Un giro d'affari, quello della cybersecurity, che l’anno scorso a livello globale ha raggiunto 75 miliardi di dollari e in Italia vale 2,3 miliardi di fatturato.

GLI ATTACCHI

Oltre 230mila pc colpiti da WannaCry

Era il maggio scorso quando il mondo fece la conoscenza (tutt'altro che gradita) di WannaCry, un ransomware che provocò un'epidemia su larga scala, infettando oltre 230mila computer.  In esecuzione cripta i file presenti sul computer e chiede un riscatto. 

Anche  Petya mandò in tilt  mezzo mondo

Non passa nemmeno un mese e tocca a Petya, altra minaccia ransomware globale: probabilmente partito dalla Russia, Petya ha colpito l'Ucraina e i suoi sistemi informatici, prima di mutare e minacciare l'Europa intera. Segnalati attacchi in Francia, Spagna, Regno Unito, Russia e Usa.

Ecco il piano nazionale per sventare le minacce

Quella del cybercrime è una minaccia talmente reale e grave che da tempo il governo ha deciso di lavorare a un piano nazionale che metta in rete aziende pubbliche e private nella sfida comune a proteggere i propri dati. L'ultima edizione, pubblicata il 31 maggio scorso, mira a sviluppare gli indirizzi strategici previsti, tra i quali il potenziamento delle capacità di difesa delle infrastrutture critiche nazionali e degli attori di rilevanza strategica per il sistema Paese; il miglioramento delle capacità tecnologiche, operative e di analisi degli attori istituzionali interessati; l’incentivazione della cooperazione tra istituzioni ed imprese nazionali; la promozione e diffusione della cultura della sicurezza cibernetica; il rafforzamento della cooperazione internazionale in materia di sicurezza cibernetica, ed, infine, il rafforzamento delle capacità di contrasto alle attività e contenuti illegali on-line.