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Perdita dell'olfatto: che legame ha con il Covid-19?

Contenuto sponsorizzato da PacC

Perdita dell'olfatto: che legame ha con il Covid-19?

di PacC

28 Febbraio 2022, 08:53

La visita completa di olfattometria è indispensabile per una diagnosi accurata

Oggi la perdita dell'olfatto insieme a quella del gusto ha assunto notevole importanza perché è uno dei primi sintomi che presentano il 30-40% dei pazienti affetti da Covid-19. “La diminuzione dell’olfatto è un sintomo molto importante. Prima della pandemia le persone che si rivolgevano a me per problemi olfattivi erano poche e i loro deficit erano sempre esiti di traumi cranici. Negli ultimi due anni una perdita dell’olfatto senza una storia clinica di trauma cranico o chirurgico è da considerare una certezza di infezione da Covid-19” afferma il Dottor Carlo Govoni, Otorinolaringoiatra del PacC.

“Solitamente il virus raggiunge l'organismo tramite il naso e la bocca attraverso le goccioline di Flügge disperse nell’aria. Il Covid-19, avendo un carattere neurotropo, si localizza nelle cellule della mucosa nasale e nei recettori olfattivi e può percorrere il nostro organismo seguendo i nervi. Attraverso la via nervosa costituita dal primo nervo cranico, raggiunge i centri dell'olfatto e va a localizzarsi nei centri olfattivi frontali determinando l'anosmia” spiega lo specialista del PacC. “Tuttavia la perdita dell’olfatto può dipendere da altre cause come patologie gravi o trauma cranico”.

L'olfatto può subire modificazioni qualitative (parosmia, cacosmia, percezione di odore sgradevole) e quantitative (iperosmia, esagerata sensibilità; iposmia e anosmia). “Quando si verifica anosmia, è presente una disfunzione della via olfattiva a carico delle fosse nasali, dei recettori, della via nervosa o dei neuroni nelle aree della corteccia cerebrale. È fondamentale indagare in profondità perché in ognuna di queste sedi agiscono determinate cause e sono proponibili diversi trattamenti terapeutici o chirurgici”.

Il Consiglio dello Specialista

Ecco un semplice test fai da te!

“Raccomando di prestare molta attenzione alla nostra funzione olfattiva. Un aiuto potrebbe essere quello di sottoporsi a test fai da te in casa, anche se è difficile fare una prova olfattiva seria senza farsi condizionare.

Ad esempio, possiamo prendere un profumo o un pacchetto di caffè e cercare di capire a quale distanza dal naso lo dobbiamo tenere per sentire l’odore. Un olfatto normale percepisce l’aroma ad una distanza dal naso di almeno 30 cm. Se sospettiamo di avere dei deficit olfatto-gustativi non pensiamo che “prima o poi tutto ritornerà normale”. Se il deficit persiste è utile rivolgersi ad un medico specialista” consiglia di Dottor Govoni.

Focus

Per una diagnosi completa. Olfattometria: l'esame clinico dell'olfatto

“È importante fare una valutazione completa di storia clinica del paziente, visita otorinolaringoiatrica con rinoscopia, rinofibroscopia, esami strumentali (Tac e Risonanza Magnetica) e prove olfattometriche (olfattometria)” spiega il Dottor Govoni.

La rinoscopia è la classica esplorazione del naso da completare con la rinofibroscopia a fibre ottiche rigide o flessibili che consente allo specialista di esplorare in modo preciso tutte le anfrattuosità delle fosse nasali.

L’olfattometria è una metodica che misura la capacità di percepire e riconoscere gli odori utilizzando sostanze odorose di varia natura che sono presentate al paziente. “Le prove olfattometriche consistono nel riconoscimento di sostanze odorose tramite test olfattometrici che sono soggettivi, cioè si basano sulle risposte del paziente. Interessanti sono anche i test psicometrici (Sniffin Test) che consentono una valutazione utile anche per scopi medico-legali, cioè per stabilire se il paziente non stia simulando un deficit olfattivo”.

Domanda della Sig.ra Sandra da Noceto

«Da qualche tempo noto di non percepire gli odori e temo si tratti di anosmia. Nel caso in cui fosse confermata la diagnosi, è possibile recuperare l’olfatto?»

Risponde il Dottor Carlo Govoni, Otorinolaringoiatra del Poliambulatorio Città di Collecchio

Quando il deficit è parziale ci sono maggiori speranze e concrete possibilità di recupero. Invece la perdita completa dell'olfatto indica un ostacolo serio lungo la via olfattiva che in base alla sua localizzazione può essere trattato con farmaci o con interventi chirurgici. Consiglio una visita specialistica il prima possibile.

Direttore sanitario Dott. Stefano Folzani

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