Campane a morto contro Altaforte. CasaPound: "La chiesa resti fuori"
«Le campane suonate a lutto dal sacerdote? Una protesta come un’altra, certo un gesto discutibile da parte di un "organo" che dovrebbe essere al di fuori della politica. Noi continuiamo per la nostra strada, non ci infastidiscono le campane nè il presidio di protesta». Lo ha detto Francesco Carlodalatri, referente di CasaPound alla Spezia, rispondendo all’ANSA circa la decisione del parroco di piazza Brin alla Spezia di suonare le campane "a lutto" durante la contestata presentazione di un libro edito da Altaforte, la casa editrice esclusa dal Salone del Libro di Torino vicina a CasaPound, in una sala pubblica dedicata a un antifascista a pochi metri dalla chiesa. Durante la presentazione si è svolta anche una protesta di piazza. «Noi siamo aperti al dibattito - prosegue Carlodalatri -, alcuni esponenti di sinistra sono entrati in sala e hanno discusso democraticamente. Il clima di protesta e di terrore lo creano gli altri, contro il nostro diritto sacrosanto di presentare un libro in una sala pubblica».
500 in piazza per protestare
Oltre cinquecento persone sono scese in piazza alla Spezia per manifestare contro l'autorizzazione concessa dal Comune della Spezia alla presentazione di un libro edito da Altaforte, la casa editrice esclusa dal Salone del libro di Torino e vicina a CasaPound, presentazione che si è tenuta in una sala pubblica dedicata alla memoria dell’antifascista Sergio Fregoso. In piazza Anpi, Arci, Cgil, Pd e tutte le forze di sinistra e civiche, i comitati studenteschi e molti comuni cittadini. Presenti tra gli altri anche i deputati del Pd Andrea Orlando, vicesegretario nazionale, e Raffaella Paita.
Le forze dell’ordine hanno tenuto i manifestanti a debita distanza. «Peracchini dimissioni», «Vergogna, fuori i fascisti dalla mediateca» (la sala dove si stava svolgendo la presentazione del libro di Marco Mori, candidato per CasaPound alle Europee, ndr) e «Fascisti carogne tornate nelle fogne» tra gli slogan lanciati anche contro il primo cittadino.
Tra i manifestanti anche i nipoti dell’antifascista Sergio Fregoso, cui è dedicata la mediateca regionale: «Anche nostro nonno Renzo, fratello di Sergio - hanno detto -, a 97 anni avrebbe voluto essere qui per dimostrare la sua indignazione».