Castellarano di Reggio Emilia

19enne pestato e preso a sassate fuori dalla discoteca Rockville: arrestati per tentato omicidio due giovani italiani

il Gip: "Violenza inaudita e assurda"

Castellarano (Reggio Emilia) – Svolta nelle indagini condotte dai carabinieri per identificare i responsabili del violento pestaggio avvenuto la notte del 19 ottobre scorso all’esterno della discoteca Rockville di Castellarano. Quella notte, un 19enne modenese colpito con un pugno al volto e con un sasso alla testa, dopo essere crollato a terra, veniva preso a calci riportando lesioni gravissime tanto da rischiare di perdere la vita (evento che non si verificava per il tempestivo trasporto del giovane in ospedale da parte di suoi due amici e per l’altrettanto tempestivo intervento dei medici). Infatti alle prime ore di questa mattina i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelnovo Monti, unitamente ai militari della stazione di Castellarano, collaborati nella fase esecutiva dai colleghi di Sassuolo (MO), sotto il costante coordinamento della Procura reggiana, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, hanno arrestato i due presunti autori del pestaggio. Al riguardo la Procura di Reggio Emilia - titolare delle indagini Sostituto Procuratore Maria Rita Pantani - condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del locale Tribunale un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 18enne di Castellarano (RE) e un 21enne di Sassuolo (RE) accusati del reato di concorso in tentato omicidio aggravato. Il relativo procedimento penale, nella fase delle indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità degli indagati.

I FATTI

Alle 5.50 del 9 ottobre scorso, la centrale operativa della compagnia carabinieri di Castelnovo Monti apprendeva, dai colleghi di Sassuolo (MO), che presso l’Ospedale Civile di quel comune si trovava un giovane con ferite alla testa le cui condizioni apparivano da subito gravissime. Si appurava che il ferito, un 19enne modenese, era stato condotto in Ospedale da suoi due amici i quali inizialmente riferivano che il ferito si era procurato le gravi lesioni, cadendo da una bicicletta, con la quale si sarebbe recato alla discoteca Rockville di Castellarano. Tuttavia la stessa vittima, prima che le sue condizioni si aggravassero, aveva riferito ai medici di essere stato picchiato da sconosciuti presso la stessa discoteca. Il personale medico confermava subito le gravissime condizioni del giovane avendo riportato fratture multiple alla scatola cranica con conseguente emorragia cerebrale, per cui si rendeva necessario anche un immediato trasferimento presso l’Ospedale Civile “Baggiovara” di Modena, dove poi veniva sottoposto, con urgenza, ad un intervento chirurgico con ricovero in prognosi riservata per “emorragia subdurale opera terzi”.

INDAGINI

Le prime indagini condotte dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Castelnovo Monti consentivano di accertare, anche attraverso la testimonianza del fratello della vittima, che il ragazzo era stato aggredito nell’area antistante al locale Rockville e che, nella circostanza, venendo colpito con un sasso alla testa. L’importanza della testimonianza, nella fase embrionale delle indagini, consentiva di dare una chiara qualificazione giuridica a quello che inizialmente era stato riferito come un evento accidentale, essendo di fatto il prodotto di un’azione delittuosa ad opera di terzi. Alla luce di quanto emerso e valutata la gravità dei fatti i carabinieri procedevano ad eseguire un minuzioso sopralluogo presso l’area interna ed esterna della discoteca Rockville per poi sequestrare tutti i supporti magnetici afferenti alle immagini dell’impianto di videosorveglianza dell’interno e dell’esterno della discoteca con il fine di acquisire elementi sia in ordine alla dinamica dei fatti che delle persone coinvolte a qualsiasi titolo. Le indagini portavano, attraverso una minuziosa attività di comparazione, a identificare numerosi giovani e a trovare anche conferme in ordine alle ipotesi investigative e alla dinamica dei fatti grazie anche a una testimonianza che forniva registrazioni video dove risultava che la vittima era stata colpita da un grande sasso delle dimensioni di circa 15/20 cm di lunghezza e 15 di altezza. Veniva quindi ricostruita l’intera vicenda appurando che la vittima aveva avuto un diverbio, sorto poco prima all’interno della discoteca, con il 21enne oggi indagato che aveva portato i due ragazzi e i rispettivi gruppi di amici (di Modena quello della vittima e di Sassuolo quello degli indagati) a essere sbattuti fuori dal locale. Il grave epilogo all’esterno, esattamente in prossimità del parcheggio, dove la vittima con un suo amico attendevano l’auto con la quale avrebbero dovuto rincasare. Qui il 19enne veniva raggiunto in primis da un pugno al volto sferratogli, stando alle indagini, dal 18enne e poi veniva colpito, con un sasso al volto, dal 21enne. Finito a terra veniva colpito con dei calci. Poi la fuga dei due aggressori con il restante gruppo di ragazzi mentre i due amici soccorrevano il 19enne portandolo in ospedale. La ricostruzione investigativa resa possibile: attraverso attività tecniche, escussione di numerose testimonianze, analisi dei filmati sia di videosorveglianza del locale che quelle di lettura targhe comunali, veniva condivisa dalla Procura diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci che richiedeva ed otteneva l’odierna misura cautelare di natura restrittiva. Alle prime ore di questa mattina i carabinieri portavano in carcere i presunti responsabili del pestaggio.

Un contesto di «inaudita quanto assurda e ingiustificata violenza aggressiva». Così il Gip Dario De Luca descrive la situazione in cui è maturata l’aggressione a Giuseppe Checchia, il 19enne finito in coma dopo essere stato picchiato e colpito con un sasso in testa fuori dalla discoteca Rockville di Castellarano, la notte tra l’8 e il 9 ottobre. Un episodio per cui i carabinieri reggiani hanno arrestato per tentato omicidio aggravato dai futili motivi il 18enne Kevin Coppolecchia e il 22enne Daniele Eugenio Vernucci, raggiunti da ordinanza di custodia in carcere. Le indagini, che si sono avvalse di diverse testimonianze e filmati, hanno consentito di individuare e identificare senza dubbio gli autori. Dopo un diverbio all’interno del locale, un gruppo di 7-8 giovani si è avvicinato nel parcheggio alla vittima e a un amico, per vendicarsi. Non risulta che si conoscessero precedentemente. Coppolecchia avrebbe colpito Checchia con un pugno, mentre Vernucci gli avrebbe scagliato il sasso da dietro, da distanza ravvicinata. «Se non fossimo intervenuti immediatamente con un intervento chirurgico probabilmente sarebbe morto» ha detto un medico, sentito a verbale. Secondo il Gip il carcere è la misura idonea visto «l'assoluto disprezzo per l’incolumità altrui e per lo stesso bene della vita» dimostrato dagli indagati che hanno dunque una «spiccata capacità di delinquere». Tra le testimonianze di chi ha assistito alla scena c'è quella di un ragazzo che ha raccontato di aver «sentito un rumore sordo stranissimo» e subito dopo di aver visto Giuseppe cadere a terra, poi rialzarsi e subito dopo cadere di nuovo, con a fianco un grosso sasso.