REGGIO EMILIA

Causò un incidente con quattro vittime a Gaida: disposta una nuova perizia per Orjol Lame in Albania

Le condizioni di Orjol Lame saranno rivalutate entro dicembre

Una nuova perizia medico-cognitiva rivaluterà entro sei mesi Oriol Lame, il 32enne albanese che, alla guida - ubriaco, drogato, senza patente né assicurazione - si schiantò il 30 ottobre 2022 con l’auto contro un rustico di Gaida sulla via Emilia nel Reggiano, causando la morte di quattro persone: la compagna 22enne Shane, il loro figlio di un anno e mezzo Mattias, il fratello e la sorella di lei, di 9 e 11 anni, Resat e Rejana. È quanto ha deciso nell’udienza di ieri il gip del tribunale di Reggio Emilia Andrea Rat, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Marco Marano e delle parti civili (i familiari delle quattro vittime assistite dall’avvocato Nicola Termanini e dallo studio legale "3A-Valore") e disponendo che la nuova perizia venga depositate entro il 10 dicembre. 

Lame è accusato di omicidio stradale plurimo aggravato. Nella perizia del consulente nominato dal giudice, otto giorni fa era stato ritenuto «incapace di partecipare coscientemente al processo a causa di un danno neurologico post-traumatico con marcati deficit cognitivo comportamentali da rivalutare». 

Lame è l’unico superstite che viaggiava in quella vettura. Ricoverato in Rianimazione, restò in coma per diversi mesi. A fine dicembre si era svegliato ed era stato trasferito in uno speciale centro di riabilitazione post traumatica. La Procura aveva chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari presso un luogo di cura, ma il gip aveva respinto la richiesta. Dopo le dimissioni di Lame, il Riesame aveva bocciato il ricorso del magistrato. Lame ora si trova in libertà ed è tornato in patria in Albania.