Infrastrutture
Diga di Vetto, Salvini ha nominato il commissario
Il professor Stefano Orlandini. Cavandoli: «Una svolta attesa da anni»
È stato firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini lo schema di decreto per la nomina del commissario straordinario che resterà in carica 24 mesi per poter procedere in maniera celere alla progettazione esecutiva della diga di Vetto, opera strategica per la gestione delle risorse idriche nella valle dell’Enza, tra le province di Parma e Reggio Emilia.
Una decisione attesa da tempo, che mira a superare lo stallo burocratico e a imprimere un’accelerazione concreta a un’infrastruttura fondamentale per la sicurezza idraulica e il fabbisogno idrico del territorio.
A ricoprire l’incarico sarà il professor Stefano Orlandini, 59 anni, docente di Costruzioni idrauliche all’Università di Modena e Reggio Emilia, selezionato per la sua profonda conoscenza del bacino dell’Enza. Una volta acquisite le firme del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e del sottosegretario Alfredo Mantovano, Orlandini potrà formalmente avviare le attività commissariali. Il neo-commissario sarà chiamato ad accelerare il lavoro già avviato, a cominciare dalla valutazione del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali, il cosiddetto Docfap, per il quale sono già stati stanziati 500.000 euro da Regione Emilia-Romagna e dai Consorzi di bonifica Parmense ed Emilia Centrale.
Una volta individuata la soluzione progettuale più adatta – valutando anche se sia necessario rivedere le dimensioni dell’invaso in base ai reali fabbisogni del territorio e ai cambiamenti climatici in atto - si passerà alla redazione del Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica, sostenuto con un finanziamento di 3,2 milioni di euro da parte del Ministero delle Infrastrutture.
Il dossier è seguito da tempo con particolare attenzione dalla deputata parmigiana della Lega Laura Cavandoli, che lo scorso febbraio, durante un question time alla Camera, ha interrogato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sullo stato dell’arte, puntando il dito contro l’inerzia dell’Autorità di bacino distrettuale del Po, che – nonostante i fondi pienamente stanziati sin dal 2023 – non aveva ancora consegnato il documento delle alternative progettuali. «Questa nomina è una svolta attesa da anni. La diga di Vetto è un’opera fondamentale per la sicurezza del territorio, la tutela delle falde acquifere e l’approvvigionamento idrico dell’agricoltura, dell’industria e delle famiglie. Ringrazio il ministro Salvini per aver mantenuto l’impegno, dimostrando ancora una volta attenzione concreta per i nostri territori. Ora il progetto può finalmente entrare in una fase operativa, con tempi certi e obiettivi chiari. La crisi climatica ci impone di non perdere più tempo. Al professor Orlandini rivolgo un sincero augurio di buon lavoro. La sua competenza e la sua conoscenza del territorio sono garanzia di un incarico affrontato con serietà e concretezza».
Soddisfazione anche dal consigliere regionale della Lega Tommaso Fiazza: «Un’opera strategica per la nostra agricoltura e per la sicurezza dei cittadini. Finalmente si volta pagina dopo decenni di promesse non mantenute. La nomina del commissario è un segnale chiaro: il governo fa sul serio. Ora tocca alla Regione accompagnare questo percorso senza più ambiguità, mettendo da parte le contrarietà ideologiche che per troppo tempo hanno frenato ogni avanzamento. Siamo di fronte a un’occasione storica per il territorio e non possiamo permetterci altri rinvii».