CARABINIERI
Aniello Mautone promosso al grado di colonnello: cerimonia a Reggio Emilia, si occupò del caso Parmalat e del sequestro di Tommy
Importante momento istituzionale questa mattina nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, dove il comandante provinciale, colonnello Orlando Hiromi Narducci, ha ufficialmente notificato al tenente colonnello Aniello Mautone il decreto del ministro della Difesa che ne sancisce la promozione al grado di colonnello.
La consegna del documento rappresenta un traguardo di grande prestigio nella carriera dell’ufficiale, attuale comandante del Reparto Operativo reggiano, che da anni si distingue per un servizio improntato alla massima dedizione e a una comprovata efficacia investigativa.
Il colonnello Aniello Mautone, 57 anni, vanta un percorso d'eccellenza nell’Arma iniziato con la formazione nella prestigiosa Scuola militare "Nunziatella" di Napoli e proseguito all'Accademia militare di Modena. La sua esperienza sul campo si è snodata attraverso incarichi di altissima responsabilità in territori complessi: dai primi passi come Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile a Parma - dove si distinse in indagini di risonanza nazionale come quella legata al crac Parmalat e nel drammatico caso del piccolo Tommaso Onofri - fino alla guida delle Compagnie di Sassuolo e di Giugliano in Campania.
Proprio in terra campana, l’ufficiale ha affrontato in prima linea le dinamiche della criminalità di matrice camorristica, maturando una sensibilità investigativa che lo ha successivamente portato a ricoprire ruoli di vertice nel settore dell'analisi criminale al Comando Generale dell'Arma.
Prima di assumere il comando del Reparto Operativo reggiano nel luglio 2022, il colonnello Mautone ha prestato servizio per cinque anni presso la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Bologna in qualità di Capo Sezione Operativa. In quel periodo ha coordinato complesse attività di prevenzione patrimoniale e indagini contro le infiltrazioni della 'ndrangheta in Emilia-Romagna, divenendo un punto di riferimento fondamentale nell'aggressione ai beni illeciti delle consorterie criminali.