La Regione chiama l'Ue per risolvere la crisi di quattro aeroporti, tra cui il "Verdi!

ANSA) - BOLOGNA, 14 MAG - La Regione Emilia-Romagna chiama l'Ue per cercare di risolvere la difficile situazione degli aeroporti regionali in profonda crisi da pandemia. Ne hanno parlato Andrea Corsini, assessore regionale a Infrastrutture e Turismo, incontrando le parlamentari europee, Elisabetta Gualmini (Pd) e Alessandra Bosso (Lega), presenti i rappresentanti dei quattro scali regionali di Bologna, Parma, Rimini e Forlì. 
In sintesi, sono due le questioni - tra sostegni e investimenti - che, spiega la Regione, devono essere corrette per permettere di attivare gli interventi necessari alla ripresa post emergenza sanitaria. Per quanto riguarda i sostegni, il primo tema riguarda l’attivazione di ristori per l’aeroporto di Bologna che, superando i tre milioni di passeggeri l’anno, in base al regolamento europeo, si troverebbe ad essere escluso dagli aiuti. 
Il secondo problema invece investe Forlì dove, sempre in base al regolamento, non sarebbero consentiti investimenti perchè lo scalo dista meno di 100 chilometri da quello di Rimini, a meno che il traffico passeggeri si attesti a meno di 200mila unità nei prossimi due anni di esercizio. Un vincolo che costringerebbe il Ridolfi, per ottenere gli aiuti, a ridimensionare il proprio piano industriale. 
Più in generale, in tema investimenti, è stato evidenziato il «paradosso» dell’esclusione degli aeroporti dal Pnrr (piano nazionale ripresa e resilienza). «Noi confermiamo i 48 milioni di euro per i quattro scali - afferma Corsini - ma riteniamo che ci siano tutti gli elementi per agire sugli investimenti, quindi sul debito buono, anzichè sulla liquidità. I nostri aeroporti hanno dei piani industriali in grado di sostenere la ripartenza a medio e lungo periodo». (ANSA).