Scialpinista disperso: l'ultimo sms di Diobelli alla compagna all'arrivo a Schia, poi il silenzio

Torna a nevicare, in Appennino. Aggiungendo criticità alla situazione già critica del pericolo valanghe che ha portato a sospendere per il momento le ricerche di Andrea Diobelli, il manager della Davines disperso da ormai una settimana. Ricerche a cui hanno partecipato anche i figli e il fratello del 52enne originario del Mantovano.

E in una intervista alla Gazzetta di Mantova è la compagna dell'uomo a parlare dell'ultimo contatto avuto con Diobelli. Dopo diversi messaggi scambiati durante il viaggio, erano le 13.30 di lunedì scorso quando l'uomo ha inviato, tramite Whatsapp, due foto del Monte Caio innevato.

La risposta della donna non è stata mai letta: e se durante il pomeriggio poteva sembrare normale, con il cellulare immaginato nello zaino, è alla sera che il silenzio ha iniziato a farsi sempre più pesante. Così come il telefono perennemente staccato dell'uomo. E al mattino, quando avrebbero divuto andare insieme a fare una passeggiata e Diobelli non era ancora raggiungibile, è stata proprio la compagna Valentina a chiedere aiuto e a far sì che si mettessero in moto le ricerche. "Con oggi (ieri, ndr.) sono sette giorni che non ho sue notizie, siamo disperati», ha detto. 

L'ultimo contatto della cella telefonica di Diobelli è di lunedì alle 15.40. poi più nulla. 

E le speranze di trovarlo ancora in vita sono ormai ridotte a un lumicino. 

Le ricerche sono ancora sospese, per via del maltempo. Nella zona del monte Caio continua a nevicare. «In questi giorni – commenta il responsabile del soccorso alpini dell’Emilia Romagna Luigi Barbarese che ha partecipato alle ricerche – sono caduti più di due metri di neve. Siamo costretti a rimanere fermi, c’è pericolo di valanghe» L’ipotesi è che, tradito dai cumuli di neve fresca, abbia messo il piede in fallo o che abbia avuto un malore».

Andrea Diobelli, come il fratello Paolo, conosce alla perfezione quell’area montana. Inoltre, già tenente degli alpini, era insegnante di tecniche di sopravvivenza. Conosceva i pericoli, ma qualcosa di imprevedibile è successo sulle pendici del monte Caio. Un malore? Un incidente? Difficile fare ipotesi. La speranza è l’ultima a morire, ma con ieri sono sette giorni che il manager mantovano risulta disperso.

Padre di due figli, ogni due settimane tornava a casa per trascorrere il fine settimana con loro. Con il passare delle ore la disperazione della famiglia e degli amici aumenta. Ma tutti sperano ancora nel miracolo.