Addio ad Antonio Salvarani, Il tecnico che trovava nuove soluzioni

Gian Luca Zurlini

In pochi ricordano la sua figura. Ma Antonio Salvarani, scomparso improvvisamente a 87 anni, è stato uno dei principali artefici del successo avuto fra gli anni Cinquanta e Sessanta dal marchio delle cucine Salvarani.
Perché Tonino, come veniva chiamato da tutti, era l'esempio dell'artigiano creativo italiano. E gli altri fratelli riconoscevano il suo talento nel creare innovazioni lavorando pazientemente nell'officina dello stabilimento. 
«Mio fratello - ricorda Mario, il più giovane dei fratelli Salvarani - era il nostro uomo di fiducia, quello che risolveva i problemi tecnici e soprattutto aveva idee che si sono rivelate geniali. Lui è stato l'inventore, fra le altre cose, delle cerniere delle cucine, rendendole un accessorio indispensabile. E poi ha anche inventato il laminato piegato, che in pratica ha significato la possibilità di costruire cucine senza dover assemblare pezzi diversi».
Mario sottolinea che «Antonio aveva una grande dote: quella di saper sempre pensare in positivo. E così, di fronte a qualunque problema tecnico il suo approccio non era la preoccupazione, ma il modo in cui trovare una soluzione, "parchè a la catèma èd sicur". Era un esempio vivente di come la tecnologia artigianale potesse essere trasformata in un ausilio indispensabile per una produzione industriale».
Il fratello ricorda che «visto che ero il più giovane dei fratelli e fra me e lui c'erano 9 anni di differenza, mi trattava quasi come un figlioccio, ma allo stesso tempo diceva agli altri fratelli più grandi che bisognava ascoltarmi».  
Antonio Salvarani è sempre stato un protagonista  dietro le quinte, ma Vittorio Adorni, il campione iridato di ciclismo che con la maglia Salvarani ha disputato gran parte della sua carriera ricorda che «era uno dei più assidui nel seguire le corse. Ed era una persona con un talento innato per le questioni tecniche, ma non faceva pesare a nessuno questa sua qualità. Mi trattava come uno di famiglia. Sono rattristato della sua scomparsa, perché a me la Salvarani ha dato la grande fortuna di poter avere successo nel ciclismo vivendo in pratica in un ambiente di famiglia, visto che anche loro erano parmigiani come me. Ed è stato un periodo indimenticabile di cui Tonino è stato uno dei protagonisti». 
A conferma della sua versatilità Antonio Salvarani aveva anche avviato la produzione di lavelli da cucina in acciaio unici grazie all'invenzione di una pressa che consentiva di costruirli senza saldature. Negli ultimi anni era andato a vivere a Riano in una casa con un piccolo appezzamento di terreno che curava personalmente. I funerali si terranno mercoledì mattina nela chiesa di  Baganzola, paese d'origine della famiglia,  in orario ancora da definire.