Arrestato un marocchino con 22 alias che stava rubando all'Eurospin. Il giudice lo rimanda ai domiciliari dai quali era appena evaso

Venerdì la polizia è stata  chiamata per la presenza di un uomo sorpreso dal personale di vigilanza del supermercato Eurospin di via Langhirano nel tentativo di allontanarsi dallo stesso con merce non pagata.

L'uomo, un  marocchino classe ’77, aveva finto di effettuare alcuni acquisti prelevando tuttavia dagli espositori anche un giaccone, tenuto sottobraccio come se fosse suo. Il soggetto proseguiva gli acquisti dirigendosi infine alle casse, sempre con in mano il capo di abbigliamento, pagando esclusivamente alcuni cartoni di vino. Il personale dell’ipermercato a questo punto,  accortosi del comportamento sospetto, sottoponeva a controllo l’uomo e, oltre al cappotto trasportato sul braccio, ne trovava  un altro precedentemente asportato allo stesso ipermercato, nascosto in una borsa di tela.

Constatando la dinamica dei fatti, gli agenti intervenuti, al fine di identificare  il cittadino straniero e per verificare che non portasse indosso ulteriore merce, lo accompagnavano in  Questura e lo sottoponevano ad ulteriori accertamenti.

Proprio questi ultimi controlli, anche a mezzo del sistema automatico di rilevazione delle impronte digitali a fini identificativi, permettevano agli agenti  scoprire che si trattava di  un noto pregiudicato, in possesso di numerosissimi precedenti penali e con ben ventidue alias, tutti univocamente a lui attribuiti.

Gli agenti hanno inoltre appurato che il T.A., a seguito di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Bologna dell’Ottobre scorso, era attualmente agli  arresti domiciliari, da scontare a Panocchia nell’abitazione del fratello T.M., luogo dal quale egli non avrebbe mai dovuto allontanarsi senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria.

Constatata la gravità dei fatti,  il marocchino il marocchino è stato arrestato e trattenuto nelle camere di sicurezza della questura in attesa del giudizio direttissimo.  All’esito dell’udienza, tenutasi con collegamento da remoto, il giudice del tribunale di Parma, sezione penale, convalidava l’arresto e concedeva al difensore dell’uomo un termine a difesa con contestuale rinvio dell’udienza. Venivano tuttavia ritenute ancora in essere le esigenze cautelari preesistenti, e veniva disposta una nuova sottoposizione dell’uomo agli arresti domiciliari.