"Ho solo un po' di spirito alpino che metto a disposizione..."
Caro Francesco,
ho letto, riletto e lo rifarò il bellissimo "La corsa della vita", non solo cronaca di un'esaltante impresa sportiva, ma testimonianza di incrollabile forza vitale e di immensa fede: una luce abbagliante in questo buio morale che ci circonda, anche e ben prima del flagello covid. Ho espresso anche a Claudio l'apprezzamento e la gioia per il Vs. libro convinto che possa essere la miglior "strenna" con cui riflettere ed illuminare il mesto Natale che è alle porte.
Ho rivolto un sincero invito ai "miei" fratelli alpini, del Gruppo di Parma e della Sezione, affinchè dedichino la massima attenzione a una lettura che è scuola di vita e sublime "alpinità". Credo possa essere il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi, oltre che manifestarti ammirazione ed affetto e partecipare a quella Tua grande iniziativa che è il progetto "Vincere la SLA".
Caro Francesco, un giorno, alcuni anni fa, in occasione di un evento al Centro Don Gnocchi, Ti paragonai alla figura del Gen. Reverberi, che guidò l'assalto a Nikolajewka: quell'epico "sfondamento" Tu lo realizzi ogni giorno.
Al mio, virtuale, fraterno, abbraccio alpino si uniscono tutti gli amici del Gruppo di Parma, felici di poter condividere un'obiettivo, una speranza. Il Signore delle Cime Ti benedica Francesco e ... grazie di esistere. Aldo Volpi
Caro Aldo, grazie. Il generale Reverberi è stato una "montagna", io non sono niente a confronto. Ho solo un po' di spirito alpino che metto a disposizione, anche dal mio letto, a chi ne ha più bisogno. D'altronde è quello che dobbiamo fare noi alpini in tempo di pace. Francesco