Parma, seconda in regione come percentuale di stranieri: 14,7%
In Emilia-Romagna un residente su otto è cittadino straniero e nel 2019 un bambino su quattro è nato da genitori stranieri. A fotografare lo stato dell’immigrazione lungo la via Emilia è il Dossier statistico immigrazione 2020, del Centro Studi e Ricerche Idos in partenariato con il Centro Studi Confronti, i cui dati regionali sono stati presentati oggi in una conferenza «a distanza» sulla pagina Facebook dell’associazione Africa e Mediterraneo.
Nel 2019 i cittadini stranieri nella regione hanno toccato quota 559.586, in aumento di circa 11mila unità (+2%) rispetto al 2018. In maggioranza si tratta di donne (52,9%). A determinare l’aumento è soprattutto il saldo naturale (la differenza tra nati e morti si attesta a +6.913), mentre il saldo migratorio è meno elevato (+3.979). I dati confermano l'Emilia-Romagna come prima regione in Italia per incidenza di stranieri sul totale dei residenti: il 12,5% contro la media nazionale dell’8,8%. I residenti extracomunitari rappresentano il 9,5% della popolazione regionale (contro la media italiana del 6,2%). Le province con l’incidenza più alta di cittadini stranieri sono Piacenza (15%), Parma (14,7%) e Modena (13,6%). L'età media degli stranieri residenti in Emilia-Romagna è di 34,8 anni, contro i 47,5 dei cittadini italiani.
Gli stranieri under 18 sono oltre 120mila, cioè il 21,4% degli stranieri residenti e il 17,2% dei minori residenti in Emilia-Romagna. Nel 2019 sono nati 7.736 bambini da genitori stranieri: un quarto del totale dei nati nell’anno. Complessivamente, 17 stranieri su 100 sono nati in Italia. I Paesi di cittadinanza più rappresentati sono Romania (97.392 residenti), da Marocco (62.855) e Albania (59.583). A prendere la cittadinanza italiana, nel 2019, sono stati solo in 12.014: per trovare un dato più basso bisogna risalire al 2012.