Anche l'università di Parma nel consorzio di atenei per la ricerca su nuovi farmaci
Partito a ottobre scorso per la ricerca di nuovi farmaci antivirali ad ampio spettro, un progetto finanziato dal Miur che coinvolge un consorzio di Atenei italiani sarà focalizzato anche su nuovi farmaci anti Covid-19. Si tratta di 'Originale Chemiae in Antiviral Strategy', coordinato dall’Università della Tuscia, uno dei pochi progetti di rilevanza nazionale dedicati esclusivamente alla ricerca di nuovi farmaci antivirali. Vi partecipano altri cinque atenei italiani: Parma, Perugia, Siena, La Sapienza e Tor Vergata.
Considerata l’emergenza in corso, informa l’Università di Parma, il 22 aprile si è tenuta una riunione telematica tra le unità coinvolte nella struttura organizzativa del progetto nella quale è stato deciso di implementare e focalizzare gli sforzi della ricerca appena iniziata alla identificazione di nuovi farmaci attivi anche su coronavirus. Azioni analoghe sono state recentemente incoraggiate anche dallo European research council (Erc), permettendo ai progetti finanziati su tematiche affini alla pandemia in corso di mettersi al servizio della comunità.
'Originale Chemiaè ha la peculiarità di unire le classiche strategie chimico-farmaceutiche a un approccio innovativo basato sulla chimica prebiotica che è all’origine della vita sulla Terra, per sviluppare una terapia antivirale che possa essere efficace su diverse famiglie di virus. I virus, spiegano i ricercatori, hanno avuto fin dagli albori un rapporto parassitario con le cellule eucariote basato su un «linguaggio chimico» comune che utilizza lo stesso «alfabeto» di composti chimici per la loro replicazione. L’obiettivo è quello di individuare in laboratorio un nuovo alfabeto chimico che il virus non è in grado di decifrare, bloccando così la sua replicazione.