Chiude l'assemblea di Federalberghi tra cinesi e Parma 2020

Se l’assemblea di Federalberghi si era aperta con argomenti annosi e spinosi ma ben lontani dall’essere risolti come la piaga dell’abusivismo e il dibattito sulla tassa di soggiorno (un tesoro che nel 2019 varrà 600 milioni e che lo stesso ministro Gian Marco Centinaio ha definito «un furto ai turisti"), si è chiusa guardando a una serie di appuntamenti che il turismo italiano non può assolutamente mancare. 
Da quello più pressante delle ormai imminenti vacanze estive che dovrebbero portare in Italia alte percentuali di stranieri (vecchie sicurezze come americani e tedeschi ma anche new entry come i cinesi) fino all’Enit che riparte sotto la presidenza di Giorgio Palmucci, da 30 anni nel settore, fortemente voluto da Centinaio che aveva promesso un esperto a capo del «braccio armato» della promozione italiana nel mondo e non i soliti «amici di amici». «Non lo invidio - dice il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - ma gli auguro di cuore di fare un buon lavoro sia personalmente sia perchè le imprese piccole hanno bisogno dell’Enit. Fino a oggi è stato complicato, otto mesi perchè le Regioni decidano un componente del cda fa già capire come si parte nel delirio...». 
Per quanto riguarda l’estate Bocca spiega: «Oggi il mercato in Italia è diverso, sono rientrati in gioco Paesi che non c'erano (Egitto, Tunisia e Turchia) e sono rientrati con tariffe competitive e in modo aggressivo. Noi ci siamo attrezzati e le previsioni sono molto positive. soprattutto per quanto riguarda il turismo internazionale». Secondo Bocca i turisti americani si confermano leader. «E' stato tanto criticato questo Trump - dice - ma poi ogni giorno vediamo sui giornali che l’economia americana continua a crescere e la disoccupazione scende per cui alla fine i turisti americani vengono. D’altronde la gente spende se guadagna. L’economia americana va bene, gli americani viaggiano e adorano l’Italia e quindi ci aspettiamo nelle città d’arte grande affluenza di turismo americano». 
Sui cinesi Bocca dice: «In Cina siamo arrivati anni dopo gli altri: oggi da loro il vino è solo quello francese e le macchine sono solo le tedesche. Dobbiamo recuperare, abbiamo scoperto la Cina solo adesso e prima siamo andati in ordine sparso. E’ un mercato non maturo per cui chi prima arriva meglio alloggia, però visti i numeri ce n'è per tutti». Bocca ricorda anche la recente visita del premier Xi: «Abbiamo fatto un gran casino, inchiodato Roma per tre giorni e abbiamo venduto tre casse di arance... Poi loro sono andati due ore in Francia e gli hanno venduto 30 miliardi di Airbus...». 
Sul ministro Centinaio che ieri ha partecipato all’assemblea Bocca dice: «E' una bravissima persona, competente, legata alla nostra organizzazione ma con un ministero senza portafoglio, ha difficoltà a incidere e lui se ne sta rendendo conto. Ma non è colpa della persona, chiunque al suo posto non potrebbe fare di più. Serve un riaccentramento a livello nazionale di alcune materie tra cui il turismo». 
Infine Bocca dà appuntamento al prossimo anno. «Parma sarà la capitale europea della cultura nel 2020 - dice - e ci saranno tanti eventi nazionali assieme al consueto appuntamento con la grane fiera Cibus. Per cui abbiamo deciso di tenere la nostra 70/a assemblea proprio lì. E’ una città bellissima ed è importante che tutti diano una mano per valorizzarla».