La rinascita alla fine della guerra: gli alpini riconquistano il Parmense

Manca poco più di un mese all’anniversario più importante – e sentito – da tutti gli alpini del Parmense: il 20 novembre la Sezione Ana di Parma compirà cent’anni. Un evento che coinvolgerà tutta la città e che verrà ricordato con celebrazioni istituzionali e appuntamenti culturali. Per l’occasione verrà anche pubblicato il volume «Una storia lunga un secolo - 1921-2021 la sezione alpina compie cento anni», scritto da Giovanni Sassi e realizzato in collaborazione con il Centro studi ANA Parma, di cui, in un ideale accompagnamento dei nostri lettori, proponiamo un nuovo stralcio.

È il 1948 e, superato uno dei principali spartiacque della sua storia, furono diversi gli ostacoli che la Sezione alpini di Parma dovette affrontare per programmare la propria ripartenza dopo i drammatici eventi del secondo conflitto mondiale. Sulle pagine del periodico «L’Alpino» apparve in tale contesto un accorato quanto esplicito appello rivolto alle Sezioni, affinché con la consueta dedizione e immutato animo trovassero le forze per ricostituire le loro Sezioni e Gruppi, luoghi di immutata unità e concordia.

«Gli incontri vennero organizzati presso locali di strutture che offrivano la propria disponibilità alla Sezione, senza la pretesa, però, di rappresentarne la sede ufficiale. La prima riunione di cui si ha riscontro, ad esempio, si tenne il 30 maggio 1948 alle ore 11 in una sala dell’ENAL di Parma, nel corso della quale venne sancita la volontà di ripartire da quelle basi che avevano da sempre caratterizzato la tradizione, rimarcando il concreto ruolo che la Sezione avrebbe dovuto assumere nel percorso di ricostruzione». 

«Sebbene i ritmi di lavoro tradissero la lunga inattività, già in seguito alle prime iniziali riunioni l’attività delle penne nere dimostrò di ritrovare quel filo che per evidenti motivi aveva dovuto temporaneamente abbandonare. Ma se una volta riallacciati i rapporti le iniziative della Sezione ripartirono, buona parte del merito andava attribuito a chi mise gli Alpini parmensi nelle condizioni di poterlo fare. In tale quadro, a svolgere un ruolo di primo piano fu l’avvocato Felice Rosina».

«L’attività condotta da Felice Rosina, formalmente il segretario, ma nei fatti uno dei pilastri portanti della Sezione, era caratterizzata da una dedizione incontrovertibile. La strategia che mise in campo per fare tornare alla luce nel minor tempo possibile la Sezione parmense prevedeva in primo luogo la ricostituzione dei Gruppi che avevano visto improvvisamente spegnersi le proprie iniziative senza che se ne potessero rendere conto, e successivamente gettare il seme in quei paesi in cui la presenza alpina non aveva un passato, innescando così la nascita di nuove realtà locali. Divenne dunque il precursore di quella attività di proselitismo che avrebbe contraddistinto i decenni a venire, inducendo una partecipazione attiva degli Alpini in tutto il territorio provinciale, dai piccoli paesi di montagna a quelli della pianura».
r.c.

Si raccolgono foto

Opportunità: Tutti possono aderire con i propri ricordi a corredo delle «pagine anteprima» del volume celebrativo dei cent’anni degli alpini a Parma ci saranno le foto delle «penne nere» della nostra città. Chi desidera partecipare a questo ideale album fotografico, può inviare le fotografie (scattate durante i mesi della leva militare o durante gli eventi) corredate da una breve descrizione, all’indirizzo di posta elettronica segreteria@gazzettadiparma.it.