L'anolino solidale. E infinito

Monica Tiezzi

Pasta, ripieno, mani abili, cuori caldi: sono gli ingredienti degli anolini solidali che  saranno in vendita il prossimo fine settimana e la cui preparazione ha preso il via ieri anche alla casa di quartiere  Villa Ester, in via Costituente, uno dei centri di produzione (gli altri sono il centro anziani «Il Tulipano» di via Bonomi, la Fattoria di Vigheffio, il centro sociale  di Sorbolo, «Il Giardino» di Noceto,  il circolo Arci di Tortiano e l'ex macello di Fidenza) che coinvolgeranno per una settimana duemila volontari e 70 capiturno che sforneranno  30 quintali di anolini: materie prime donate da Conad Centro Nord,  pasta e ripieno  confezionati dal gruppo cucine   della Protezione civile.   L'assemblamento, come detto,  a cura di un folto gruppo di volontari, che «condiscono» questi speciali galleggianti con affetto e allegria, impastando a suon di musica, battute in dialetto, voglia di amicizia e  spirito natalizio. 


Un'iniziativa targata «Parma Facciamo Squadra» che vede il coinvolgimento  - oltre che di Conad - di Chiesi, Barilla e  Fondazione Cariparma (che moltiplicheranno  per quattro la somma  per ogni chilo di anolini acquistati) e di  Csv Emilia, che ha coordinato la campagna con il Consorzio di solidarietà sociale. 
 La preparazione degli anolini (abbattuti e congelati mano a mano che i vassoi si riempiono) durerà una settimana e si concluderà sabato 4 e domenica 5 dicembre con la vendita dei galleggianti, a 30 euro al chilo, in 35 punti diversi: a Parma in piazza Garibaldi e a Villa Ester  e in provincia nelle piazze di Noceto, Sorbolo, Fidenza. In più, sia in città che in provincia, nei punti vendita   Conad. 


Turni di quattro ore per i volontari, che hanno iniziato il lavoro ieri alle 9. Fra di loro, a Villa Ester, anche il consigliere regionale Matteo Daffadà, «addetto» alla macchinetta sfogliatrice, al suo primo «anolino solidale» (iniziativa che, con varie finalità, si tiene da otto anni e si è fermata solo per la pandemia): «Un'esperienza meravigliosa in un luogo speciale   che frequento spesso - dice -. Un posto sempre aperto a tutti, inclusivo e solidale». 
A dirigere i lavori (e coordinare «rezdore» che nella vita sono, ad esempio, avvocati, architetti, ingegneri e  infermieri), il capoturno Giovanni Mori, professore all'istituto alberghieri Magnaghi di Salso (un'altra delle istituzioni coinvolte nel progetto)  che parla di «un'esperienza molto bella, che crea il valore aggiunto della socialità». 


Ricorda dove andranno i fondi raccolti quest'anno Patrizia Vaccari, responsabile del progetto Casa Ester per  Asp Parma: «Ad associazioni di volontariato e cooperative sociali   per iniziative socio-educative per adolescenti con poche opportunità formative». Un progetto, quello di   #PerUnaComunitàEducante, «per dare ai nostri ragazzi quello che si sono persi anche a causa della pandemia», aggiunge Cristiana Pongolini, responsabile dello sviluppo di comunità a Villa Ester per Csv Emilia. I progetti, mirati ai giovani dagli 11 ai 19 anni, andranno dal  supporto scolastico all'attività extra scolastica, dall'accesso allo sport ai progetti di formazione collettiva e saranno messi in campo da   un folto gruppo di associazioni e cooperative: Cai, Cem Lira, Centro di aiuto alla vita, Centro interculturale, Ciottolo cooperativa sociale, Comunità Sant'Egidio, Si può fare cooperativa sociale, Eidé cooperativa sociale, Fondazione Ceis, LiberaMente, Parrocchia Corpus Domini e Portos.