VOLONTARIATO

Una nuova casa «a colori» per la Lega fibrosi cistica

Anna Pinazzi

Il presidente Garattini: «Al lavoro da 35 anni». L'associazione è ora ospitata in via Leonardo da Vinci

E' stato un taglio del nastro speciale quello che ha inaugurato la nuova sede dell’associazione Lega italiana fibrosi cistica Emilia (Lifc).
Sono spazi più ampi, confortevoli e coloratissimi quelli di via Leonardo da Vinci 32, che d'ora in avanti saranno il luogo di incontro e confronto per coloro che vogliono conoscere, avvicinare e sperimentare modi diversi di fare solidarietà verso i pazienti con fibrosi cistica.
Dato l’avvicinarsi delle Feste e il traguardo dei 35 anni di Lifc, l'inaugurazione della nuova sede stata anche l’occasione per tracciare un bilancio e per riflettere sulle prospettive future. «Da 35 anni l’associazione opera in ambito socio-assistenziale a favore dei malati di fibrosi cistica – ha fatto sapere il presidente Danilo Garattini –. L’impegno di volontari, medici, infermieri è prezioso: lavorano con cura e dedizione, migliorando ogni giorno i nostri servizi». Un impegno «che porta con sé anche tanta speranza – ha rimarcato il presidente – quella di trovare la cura definitiva per questa malattia». Presente alla cerimonia di inaugurazione, anche l’assessore comunale Michele Alinovi: «Questo è un momento molto bello e importante – ha spiegato – non solo per l’associazione, ma anche per la città: è importante che sul nostro territorio, ci sia il segno concreto e tangibile dell’impegno del mondo dell’associazionismo che opera a Parma».
I locali della nuova sede sono infatti del Comune: «Il nostro supporto c’è e ci sarà sempre» ha concluso Alinovi. In rappresentanza dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell’Azienda Usl era presente il dottor Gianfranco Bertè: «Aprire una nuova sede – ha affermato – significa aprire il proprio sguardo al futuro. In questo caso, anche a nuovi approcci di sostegno nei confronti dei pazienti». Una mattinata di confronto che si è conclusa con l’assaggio dei panettoni solidali offerti dai maestri pasticceri Athletichef e dell’accademia dei maestri del lievito madre e del Panettone italiano.