teatro regio

Meo: "La polemica del Coro è pretestuosa: non si può ripiegarsi in se stessi"


 E’ «pretestuosa» la polemica sollevata dal coro del teatro Regio di Parma sul ruolo che avrà e che considera inadeguato nella programmazione del prossimo Festival Verdi, di cui oggi è stata presentato il programma in una conferenza stampa a Milano, e sulla programmazione dei prossimi anni. Così l’ha definita la direttrice generale del Regio Anna Maria Meo.
«C'è un improprio braccio di ferro su chi deve fare la prima data del festival» ha detto sottolineando che l’impegno del coro non cambia rispetto al solito. Le opere in cartellone sono tre: Forza del destino (che aprirà la XXII edizione del festival al teatro Regio il 22 settembre) con coro e orchestra del Comunale di Bologna e la direzione di Roberto Abbado, Il trovatore al teatro Magnani di Fidenza con l’orchestra Toscanini e il coro del Regio che sarà protagonista anche al Regio nel Simon Boccanegra diretto da Riccardo Frizza e nel Requiem di Verdi con l'orchestra della Rai diretta da Michele Mariotti.
«Non mi ha sorpresa tanto perchè si inquadra in un periodo di turbolenza che finirà a maggio» quindi con le elezioni comunali, ma «mi ha sorpresa che il direttore del coro abbia parlato prima con un giornale che con il direttore del teatro», ha aggiunto Meo.
«Alla fine parleranno i titoli e si percepirà la pretestuosità della polemica» ha detto ribadendo l’importanza di avere artisti ospiti. «Non si può immaginare un festival ripiegato su se stesso - ha aggiunto - Deve invece ambire ad accogliere sempre più e meglio compagini che lo facciano crescere».