aiuti e fondi
Croce rossa, Lions, Valfer, Ciac e tanti cittadini: il cuore di Parma in aiuto dell'Ucraina - Foto: raccolta aiuti della comunità moldava
In aiuto della popolazione ucraina sono tante le iniziative che stanno partendo anche da Parma. A Moletolo è partita una raccolta di materiali di prima necessità promossa da un imprenditore ucraino insieme ai suoi soci, che hanno messo a disposizione due bilici per trasportarli nei centri di accoglienza in Moldavia e Romani.
Dalla raccolta di aiuti in via Barbacini promossa dalla comunità moldava e a cui hanno aderito molti parmigiani con la raccolta di generi di prima necessità, cibo e abiti invernali all'appello del Ciac (leggi) peer reperire strutture d'accoglienza.
La croce Rossa ha aperto un conto bancario (leggi). Lions Club e la società Valfer fino al 3 marzo raccolgono beni di prima necessità - pasta, olio, biscotti, legumi, alimenti per bambini piccoli, pannolini, coperte - in via Barbacini 15, nel quartiere artigianale di Moletolo, dove dalle 17 alle 21 si può portare il proprio aiuto direttamente al camion che partirà nei prossimi giorni, oppure all'azienda Valfer a Lemignano dalle 8 alle 17.30.
Raccolta fondi anche da parte della Regione Emilia Romagna- Alla luce degli sviluppi, sul fronte umanitario, del conflitto aperto tra Ucraina e Russia la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha deciso di avviare una raccolta fondi mettendo a disposizione dei cittadini un conto corrente unico intestato all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Si tratta dello stesso conto già utilizzato in passato per fronteggiare altre emergenze: le risorse raccolte saranno impiegate per l'assistenza ai profughi della guerra in corso in Ucraina. Nel dettaglio, spiega la Regione, chiunque potrà versare, indicando con la causale 'Emergenza Ucraina', sull'Iban IT69G0200802435000104428964. Dall’estero sul codice Bic Swift: UNCRITM1BA2.
Intanto l’Emilia-Romagna è pronta a offrire l’accoglienza delle persone in fuga dal Paese dell’Est Europa sia attraverso la rete nazionale dei Cas-Centri di accoglienza straordinaria e del Sai-Sistema di accoglienza e integrazione che il Governo sta attivando nei territori, gestita dalle Prefetture (5.000 posti Cas e 3.000 Sai a livello nazionale) d’intesa con gli Enti Locali; sia garantendo tutti i posti che dovessero rendersi necessari attraverso un proprio piano, definito dall’Agenzia regionale di Protezione civile. La Regione, poi, ha inviato al Dipartimento nazionale di Protezione civile l’elenco dei presidi sanitari richiesti, disponibili qualora richiesti.
Al momento, evidenzia ancora la Regione, sono circa 1.500 le persone ucraine arrivate in Italia, per lo più in proprio raggiungendo parenti o conoscenti presenti nel nostro Paese.