il caso

Chiusura della piscina di via Zarotto, le società sportive: "Non riusciamo a programmare, c'è chi rischia la fine". E si rivolgono all'avvocato - La lettera completa

La chiusura delle piscine di via Zarotto (leggi), con la notizia del "trasloco" delle tante  attività natatorie nel Reggiano ha, non solo, acceso le polemiche e i botta e risposta in sede politico-amministrativa, ha soprattuto sollevato un coro di proteste da parte dei gestori di queste attività e da parte di chi, nelle piscine, ci nuota. L'avvocato Matteo De Sensi, infatti,  ha ricevuto mandato dalla società sportive natatorie di Parma di assisterle per il disagio creato dalla chiusura. Lo stesso legale e le società stesse scrivono una lettera aperta per spiegare ai parmigiani la situazione di estrema difficoltà in cui si trovano le società stesse e il disagio arrecato alle famiglie, "anche perché sono passati due mesi e non vi sono risposte concrete e nulla si sa sul futuro della piscina". Una lettera, precisa lo stesso De Sensi, "che non vuole essere un atto di accusa né un imputazione di responsabilità ma solo una segnalazione e un campanello che possa suonare nella speranza che si trovi la soluzione". 

 

La lettera completa

Egregio giornale,
con la presente intendiamo informare l’opinione pubblica in merito alla situazione di disagio
in cui si trovano tutte le associazione che promuovono l’attività natatoria a Parma, a causa della
chiusura delle piscine site nell’Impianto Comunale “G. Ferrari” di Viale Zarotto.
Non è nostro intento alimentare alcuna polemica né accusare chicchessia ma ci limitiamo a
riportare i fatti.
A seguito di Procedura Negoziata, la gestione dell’impianto è stato affidata, dal 01 novembre
2021, a SPORT CENTER POLISPORTIVA ASD A R.L..
L’8 febbraio 2022 l’Assessore allo Sport del Comune di Parma convocava tutte le società
sportive interessate ad un incontro presso il Palazzo del Governatore, per informarle che, essendo
state segnalate dai tecnici delle problematiche igienico sanitarie negli impianti di aerazione
dell’impianto, la piscina doveva essere immediatamente chiusa al pubblico, come avrebbe
annunciato sui media locali. Nessun comunicato veniva però pubblicato e, ciò nonostante, lunedì
14 febbraio, senza alcuna previa comunicazione da parte del Comune di Parma o di Sport Center,
la piscina veniva chiusa, con interruzione di tutte le attività natatorie svolte dalle varie
associazioni.
Tutte le società sportive, anche per accertarsi che non vi fossero rischi per chi aveva
frequentato la piscina, inoltravano richiesta all’Azienda Unità Sanitaria Locale di Parma che, con
atto del 15 febbraio 2022 (Prot. 0010323), dopo avere eseguito un acceso, dichiarava che non
ravvisava motivi di sospensione dell’attività.
Peraltro non si capisce come mai le vasche siano inutilizzabili mentre la palestra, ubicata nello
stesso stabile e, si presume, con lo stesso impianto di areazione, sia ancora aperta.
Da allora, nonostante i vari incontri e la disponibilità espressa dalle realtà natatorie di Parma
di collaborare per una pronta riapertura della piscina, questa è ancora chiusa e non si sa quando
verrà riaperta; ad oggi le Società Sportive non hanno ricevuto nessuna comunicazione, neanche da
Sport Center, con la spiegazione delle ragioni della chiusura. L’unico documento è quello
rilasciato dall’AUSL che appurava non ricorrere ragioni igienico sanitarie per la chiusura
dell’impianto.
Grazie alla pronta e fattiva collaborazione degli Uffici del Settore Sport del Comune di Parma,
che vogliamo ringraziare per il grande supporto, l’attività natatoria viene ora svolta in altri
impianti, ma con disagi notevoli, dato che in certi casi addirittura occorre portare gli atleti fuori
città per poter nuotare. E’ evidente che tutto ciò ha causato un rilevante calo di atleti: molti
tesserati non hanno rinnovato gli abbonamenti e diverse sono le famiglie che hanno iscritto i propri
ragazzi ad altre discipline. Nell’impianto “G. Ferrari” le varie società davano la possibilità di
nuotare ad oltre 1.000 tesserati (circa 250 al giorno) tra cui bambini che frequentavano i corsi di
avviamento, agonisti sia giovani che master; il calo, da febbraio è di circa il 25%.
Questi disagi potrebbero essere accettati, se effettivamente ci fossero stati dei problemi
igienico sanitari, ma così non è, come ha appurato l’AUSL di Parma, e sarebbero certamente
tollerati, se limitati ad un determinato periodo di tempo. Oggi invece non è dato sapere se e quando
la storica piscina di Via Zarotto riaprirà. Oltretutto, sempre dalla comunicazione ricevuta dall’
AUSL, si evince che anche la vasca piccola e quella media sono state chiuse, qualche mese fa,
senza motivazioni inerenti la salute degli utenti.
Alle società sportive non interessa sapere quali siano gli eventuali attriti e motivi di
controversia che sussistono tra il Comune di Parma e il Gestore, ma chiediamo solo che gli oltre
1000 tesserati abbiano al più presto la possibilità di tornare a svolgere l’attività sportiva in un
impianto cittadino idoneo.
In questa situazione non abbiamo neppure la possibilità di programmare la prossima stagione,
con l’elevato rischio che qualche realtà sportiva sia costretta a chiudere i battenti e che Parma non
sia in grado di offrire ai propri cittadini la possibilità di nuotare.
Si sono sentite anche diverse voci sulla probabilità che la piscina G. Ferrari venga
ristrutturata; ne siamo ben lieti, trattandosi di un impianto di certo obsoleto e ci auspichiamo che
anche l’associazionismo sportivo, che rappresenta una categoria di utenti molto importante per il
nuoto, venga coinvolta in fase progettuale, ma riteniamo che questo sia un tema diverso e non vada
confuso con l’attuale problema che è quello di riaprire, in tempi brevissimi, l’impianto di Via
Zarotto o fornire alle Società di nuoto di Parma spazi acqua nelle piscine della nostra città
Chiediamo quindi a tutti i soggetti coinvolti di adoperarsi per risolvere il problema il prima
possibile.
Con ossequi
Villa Bonelli A.s.d , Nuoto Club 91 A.s.d , Polisportiva Coop 1964 A.s.d., Cus Parma A.s.d.