SCUOLA

Dal primo «SalgoalSud» è nato il magazine online «Weekly»

Martina Alfieri

Il loro primo blog, «SalgoalSud», era nato come «risposta a un bisogno pratico ed emotivo», nei mesi più duri nella pandemia. «Per noi era uno strumento di comunicazione importante», racconta Sofia D’Arrigo, redattrice della prima ora del sito sperimentale universitario SalgoalSud, realizzato all’interno del corso di Giornalismo laboratoriale dell’Università di Parma.
Da quell’esperienza, dal racconto collettivo del lockdown portato avanti da un gruppo di studenti per la maggior parte fuorisede - coordinati dal professore Gabriele Balestrazzi, storico direttore dell'allora Tv Parma ed ex capo servizio della redazione sito della Gazzetta di Parma - è stato sviluppato il magazine online Weekly.


«Essenzialmente ci siamo trasformati per una naturale evoluzione, difficile trovare un’unica motivazione», spiega Raffale Buccolo, che dirige insieme a D’Arrigo il magazine, che aspira a diventare testata giornalistica. «Salgoalsud è stato un progetto incredibile come pochi. Unire più di 20 ragazzi, studenti, con gli stessi interessi, e lavorare insieme, sperimentando quella che di fatto era la prima volta per tutti, è stato un lavoro da cui tutti siamo usciti più arricchiti. Il rebranding non è stato altro che un pensiero sul come i media e le dinamiche di informazione stanno mutando in questi anni». Se Salgoalsud era una palestra per studenti con la passione per la scrittura, il nuovo magazine è «una vetrina» che si spera potrà proiettarli nel mondo del lavoro: «Una vetrina per ciascuno di noi - spiega Sofia D’Arrigo - dove creare un portfolio personale. Il nostro punto di forza è la redazione; ognuno trova lo spazio per esprimere le sue competenze». In effetti, gran parte di quello che si trova sul sito è realizzato dai collaboratori della redazione, a partire dal design della pagina web. In questi due anni, infatti, la piccola redazione studentesca si è aperta anche a ragazzi provenienti da corsi di laurea diversi da quello in Giornalismo, raccogliendo competenze trasversali. «Stiamo sperimentando anche il podcast - spiega D’Arrigo - un linguaggio che oggi va fortissimo. Cerchiamo di offrire al nostro lettore qualcosa che valga il suo tempo». Al momento la sfida più grande è quella di dare concretezza agli insegnamenti ricevuti nelle aule di via D’Azeglio, conciliando i ritmi di una redazione a tutti gli effetti - con riunioni e scadenze serrate - con quelli della vita studentesca e lavorativa.

E anche se le esperienze professionali stanno spingendo i redattori verso altre città, l’Università di Parma rimane un riferimento importante: «Il valore aggiunto del nostro corso è la possibilità di un contatto diretto con i docenti, e di mettersi in discussione», dice D’Arrigo. «Il nostro corso di laurea fornisce spunti interessantissimi; ho imparato a guardarmi attorno grazie agli input che le diverse materie mi hanno fornito» dice invece Buccolo. «Però sta a noi costruire tutto ciò che viene dopo il percorso universitario: costruendo ci si rende conto che, purtroppo, l’Università non riesce sempre a tenere il passo dell’evolversi dell’informazione». Chi si troverà a navigare tra gli articoli di Weekly - presente e molto attivo anche sui social - incontrerà approfondimenti e interviste riguardanti temi di attualità e d’interesse socioculturale curati da giovani redattori provenienti da ogni parte d’Italia, che condividono spirito critico e passione.