Immgrazione
La Lega: "Parma non può accogliere altri 200 migranti"
“Troppi migranti a Parma e provincia: ci troviamo già in sofferenza ed ora, con l’arrivo di ulteriori 200 richiedenti asilo, rischiamo di non avere le forze per fronteggiare le emergenze sociali che l’attuale periodo storico ha ulteriormente acuito. Come Lega esprimiamo la nostra seria preoccupazione per l’aumento delle assegnazioni di migranti al nostro territorio, legate all’intensificazione del numero di sbarchi. L’immigrazione è positiva quando è legale e controllata, e ciò va di pari passo con la lotta ai trafficanti di esseri umani e allo stop agli sbarchi clandestini. Il rischio è l’alimentazione di un mercato senza scrupoli che si cela dietro ai buoni sentimenti e alle belle parole, come il caso Svoltare ci ha insegnato.
I porti aperti tolgono risorse pubbliche ad anziani, disabili, famiglie e a tutti quegli immigrati integrati nel nostro contesto sociale. E’ ora di fermare un business che mette a repentaglio il nostro sistema di welfare e, nel contempo, ripristinare i decreti sicurezza”.
Così Sabrina Alberini, referente provinciale della Lega, in merito al Bando diretto all’acquisizione di manifestazione d’interesse per l’accoglienza di 200 richiedenti asilo in arrivo nella provincia di Parma.
A farle eco Paola Zanichelli, segretaria sezione Lega di Parma: “L’insicurezza è uno dei problemi più sentiti dai parmigiani e l’aumento di numero di migranti non farà che peggiorare la situazione. Come potremo occuparci di loro quando non riusciamo a garantire i diritti umani e quindi la possibilità di avere ricoveri adeguati alle tante persone che trovano rifugio, la notte, nei treni o nelle aree abbandonate della città? L’aumento esponenziale degli sbarchi mette a repentaglio quelle azioni concrete che sono indispensabili per garantire ai cittadini la sicurezza che meritano e che chiedono: oggi la dotazione organica della polizia locale non è adeguata alle esigenze della città. E’ assurdo che, in queste condizioni, si pensi ad aumentare la pressione migratoria”.