Vicesindaco
Lavagetto: «Vorrei che Parma diventasse la città della lettura diffusa»
«Vogliamo un Comune più vicino ai cittadini»
La «traversata nel deserto» è finita: da capogruppo di minoranza del Pd adesso Lorenzo Lavagetto, grazie al successo elettorale, è passato al ruolo di vicesindaco, con deleghe importanti, come quelle a Cultura, Turismo, Partecipate e Personale. Un ruolo di primo piano dal quale rivendica la «discontinuità» rispetto alla precedente Giunta.
«Il cambiamento che avevamo evocato in campagna elettorale è partito proprio dalla squadra degli assessori, dove la discontinuità rispetto al recente passato è data dal programma che abbiamo portato avanti in campagna elettorale e dalla squadra che dà un segnale di coerenza rispetto a quanto promesso e quindi ora dovremo dare attuazione alle tante idee che abbiamo portato avanti».
Per quanto riguarda il lavoro futuro, due sono i punti su cui focalizza l'attenzione Lavagetto: «La scarsa partecipazione al voto ha indicato una distanza molto forte tra i cittadini e l'istituzione Comune e dunque dobbiamo lavorare per recuperare questa relazione e riportarlo vicino alle persone e recuperare un filo diretto con loro. Dall'altra parte, ci sono le sfide legate al sociale che ci attendono nei prossimi mesi e che dovremo affrontare con una visione politica condivisa per arrivare ad avere una città più inclusiva e vicina ai problemi della cittadinanza. E in questo le modalità soprattutto nell'approccio con i cittadini saranno decisive».
Lavagetto ci tiene a sottolineare anche il diverso approccio che ci sarà nel rapporto con le minoranze: «In consiglio comunale, pur con le distinzioni necessarie, l'atteggiamento con cui ci siamo posti nelle prime due sedute è quello di un rispetto dei ruoli e di un'apertura nei confronti delle minoranze e delle diverse sensibilità».
Per la Cultura, nella Parma del futuro, non ha ancora annunci da fare, ma sta già lavorando a progetti da portare avanti. «Ho ricevuto dall'attuale sindaco Guerra un assessorato bene impostato. Una mia idea che voglio sviluppare è di fare di Parma una delle capitali della lettura in Italia. E poi l'obiettivo è di avere una cultura con progetti il più possibile aperti alla città recuperando terreno rispetto alle arti figurative e visive e alla musica, fermo restando l'importanza dei teatri. Punterò poi a organizzare iniziative in spazi anche al di fuori di quelli tradizionali per coinvolgere maggiormente i cittadini». Sul Turismo, il neo-assessore ha idee chiare e un'idea da portare avanti: «La crescita dei numeri degli ultimi anni è stata importante, ma ha puntato molto sul fattore enogastronomico come attrattiva. Nella mia idea vorrei puntare maggiormente all'importanza storico-artistica di Parma, sfruttando anche sinergie tra gli accessi ai vari monumenti. Rispetto alla precedente connotazione vorrei correggere l'impostazione in alcuni casi a mio avviso un po' troppo elitaria di alcuni eventi e puntare a un maggiore coinvolgimento anche dei parmigiani a eventi collegati al turismo». Nel cassetto, poi, c'è anche la possibilità «se qualcuno intenderà portarla avanti» di «arrivare a proporre il Battistero e Piazza Duomo come patrimonio mondiale dell'Unesco. Certo, non è una priorità, ma se si verificassero le condizioni giuste per promuovere la proposta, potrebbe diventare un'opportunità importante per la nostra città». Se sul Personale «sto ancora analizzando quella che è la situazione per capire quali potranno essere gli interventi eventualmente necessari», sulle Partecipate la situazione è in evoluzione.
«Dalla giunta precedente eredito una buona situazione complessiva delle partecipate, dove molte criticità sono state risolte o sono in via di risoluzione. Grazie all'ottimo lavoro fatto dagli uffici la situazione economica generale è sotto controllo. Quello che invece vorrei rilanciare in questo mandato è la progettazione politica del ruolo delle partecipate, che è stata un po' accantonata negli ultimi 10 anni per affrontare le emergenze economiche. Le partecipate si occupano di servizi offerti alla cittadinanza e vorrei arrivare a un'analisi del loro ruolo e delle priorità di azione che possa essere correlata anche a quelle che sono le esigenze della collettività. Le partecipate sono una risorsa importante per il Comune, ma dovranno essere sempre indirizzate nella loro azione anche dalle necessità sociali e politiche che verranno individuate nelle sedi istituzionali».