il caso

Antitrust, arrivano i provvedimenti per Iren: fino al 30 aprile 2023 si tornerà al prezzo di fornitura applicato prima del 10 agosto. Le reazioni

"Dalla società nessuna giustificazione adeguata". Avrebbe indebitamente comunicato la scadenza delle offerte a prezzo fisso per applicare nuove e peggiorative condizioni

L’Autorità Antitrust rileva che dopo aver avviato le istruttorie per accertare l’esistenza di una pratica scorretta e rappresentato le correlate esigenze cautelari, nessuna delle imprese ha adeguatamente giustificato la propria condotta, nè ha ritenuto di modificarla, persistendo per tutte, dunque, le esigenze cautelari. In particolare, Iberdrola ed E.ON hanno comunicato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, indebitamente condizionando i consumatori ad accettare un nuovo contratto a condizioni economiche ben peggiori ovvero a passare a forniture alternative. Dolomiti ha impropriamente ritenuto valide le comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali «perfezionate» ovvero effettivamente applicate prima della stessa data.

Iren, infine, ha indebitamente comunicato alla clientela la scadenza delle offerte a prezzo fisso per applicare nuove e peggiorative condizioni di fornitura, sostituendo le precedenti comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche con nuove comunicazioni parimenti vietate dal Decreto Aiuti bis. Per questi motivi l’Autorità ha disposto: nei confronti di Iberdrola e di E.On, l’obbligo di applicare le originarie condizioni di offerta, a favore dei consumatori che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative; di consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni ai consumatori che, a seguito della risoluzione, hanno scelto un nuovo fornitore o sono stati trasferiti alla fornitura in regime di salvaguardia. Nei confronti di Dolomiti e di Iren, la sospensione delle illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta mantenendo, fino al 30 aprile 2023, il prezzo di fornitura applicato in data precedente al 10 agosto. Nei confronti delle quattro società, l'obbligo di informare i consumatori, individualmente e con la stessa modalità adottata in precedenza, sull'inefficacia delle comunicazioni inviate e sulle misure cautelari.

Le imprese dovranno comunicare all’Autorità, entro 5 giorni, le misure adottate per ottemperare ai provvedimenti cautelari. L'Autorità è inoltre in attesa delle informazioni richieste alle altre 25 imprese energetiche (A2A Energia, Acea Energia, AGSM ENERGIA, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AMGAS, ARGOS, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi) in merito alle condotte da loro adottate dopo il 10 agosto e ad eventuali variazioni delle condizioni economiche di offerta.

La replica di Utilitalia (Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche)

I provvedimenti cautelari adottati dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di alcune società energetiche, radicalizzando le istruttorie avviate dall’AGCM stessa il 19 ottobre scorso, rischiano di generare un gravissimo impatto sulle attività delle aziende.

Lo evidenzia Utilitalia, le Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, sottolineando come in un contesto inedito di difficoltà legate all’eccezionale onerosità e volatilità dei prezzi delle commodities sui mercati all'ingrosso, tutte le azioni messe in campo dalle imprese energetiche hanno avuto come obiettivo la tutela dei propri clienti sia nel breve sia nel lungo periodo, cercando di offrire loro le migliori condizioni contrattuali possibili nonostante le continue evoluzioni dello scenario. AGCM invece sembra voler cristallizzare il mercato intervenendo anche in sede di legittimo rinnovo dei contratti. Una lettura così radicale, applicando estensivamente una Norma di natura eccezionale anche fuori dagli obiettivi indicati dal legislatore, rischia di bloccare interi segmenti della vendita dell’energia, di aggravare le difficoltà che l’intero comparto sta cercando di fronteggiare da alcuni mesi e di danneggiare i clienti stessi, esponendoli alla volatilità dei prezzi di mercato ed al confinamento verso regimi di mercato onerosi. 

La soddisfazione di Federconsumatori

 "L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha adottato misure cautelari nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti Energia, per non aver rispettato il divieto di modificare il prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale disposto dal Decreto Aiuti bis nell’agosto di quest’anno.

È dunque stata riconosciuta la fondatezza della segnalazione di Federconsumatori Emilia-Romagna, che aveva evidenziato l’indebita comunicazione di Iren alla propria clientela circa la scadenza delle offerte a prezzo fisso, effettuata per applicare nuove e peggiorative condizioni di fornitura, sostituendo le precedenti comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche con nuove comunicazioni parimenti vietate dal Decreto Aiuti bis. Siamo quindi profondamente soddisfatti per aver contribuito a restituire un po’ di sollievo ai cittadini.

Ora le quattro società dovranno attenersi alla disciplina prevista dalla legge ed informare i consumatori, individualmente e con la stessa modalità adottata in precedenza, circa l’inefficacia delle comunicazioni inviate e circa l’emanazione delle misure cautelari.

Con la pronuncia dell’Autorità, gli aumenti tariffari prospettati sono sospesi fino al 30 aprile 2023 e devono essere mantenute in essere le tariffe in vigore antecedentemente il 10 agosto 2022 (data di entrata in vgore del Decreto Aiuti bis).

Resta alta l’attenzione di Federconsumatori alle condotte dei gestori, sia per l’adempimento degli obblighi imposti dall’Autorità, sia, più in generale, per continuare a monitorare il rispetto delle regole di buona e diligente condotta verso i clienti."

Le reazioni delle associazioni di consumatori

«Con i provvedimenti cautelari comunicati oggi nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti per illegittime modifiche unilaterali al prezzo di fornitura di energia elettrica e gas, l’Antitrust ha accolto l'istanza presentata dal Codacons che, come si ricorderà, aveva sollevato il caso delle scorrettezze a danno dei consumatori da parte delle società del mercato libero dell’energia, presentando una serie di denunce e chiedendo all’Autorità l’adozione di misure cautelari». Lo scrive l’associazione.
«Siamo soddisfatti per la decisione dell’Antitrust che ha accolto tutte le nostre richieste, ma non ci basta - afferma il Codacons - Sul fronte delle bollette e delle modifiche unilaterali dei contratti, con prezzi aumentati arbitrariamente e contratti rescissi senza preavviso in barba alle disposizioni del Dl Aiuti Bis, dovrà intervenire anche la magistratura, dopo il nostro esposto presentato nei giorni scorsi in Procura in cui si chiede di aprire una indagine per le possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e inadempimento di pubbliche forniture - commenta l’associazione». 

«Bene, accolta la nostra richiesta. Avevamo, infatti, depositato un secondo esposto chiedendo venissero adottati subito anche i provvedimenti cautelari per evitare danni enormi ai consumatori. Se infatti le modifiche illegittime fossero state ugualmente applicate i clienti si sarebbero trovati bollette abnormi con prezzi stratosferici rispetto a quelli che stavano pagando» afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la notizia che l’Antitrust ha avviato provvedimenti cautelari nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti per illegittime modifiche unilaterali al prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale.
«Non possiamo che essere soddisfatti che l’Antitrust, che aveva aperto le istruttorie contro le società Iren, Dolomiti e Iberdola grazie anche alla nostra segnalazione, si sia poi mossa con rapidità e urgenza, impedendo l’attuazione delle pratiche scorrette» prosegue Vignola. «Ricordiamo ai consumatori che tutte le comunicazioni mandate ai consumatori, a partire dal 1 maggio 2022 sono inefficaci e la variazione contrattuale con il conseguente rincaro illegittimo, in violazione dell’art..3 del decreto legge 9 agosto 2022, n. 115, ora convertito dalla Legge n. 142 del 21-09-2022. Li invitiamo, quindi, a contestare ogni variazione e a segnalarci ogni abuso» conclude Vignola.