Fuggito e subito bloccato

Rider in bici scippato in via Marmolada: rapinatore 21enne condannato

Georgia Azzali

Lavoro faticoso, spesso con turni lunghi e pesanti. Eppure rischioso, considerando che per strada si possono anche fare brutti incontri. Ne sa qualcosa il rider indiano che due settimane fa è stato rapinato in via Marmolada. Avvicinato da un ragazzo che si è concentrato sull'oggetto «prezioso» più visibile e più a portata di mano: un gesto fulmineo, e lo smartphone ha preso il volo. Anche il rapinatore aveva tentato subito dopo di prendere il volo, ma era stato bloccato poco lontano dal rider e dal collega che quella sera era con lui. E ieri il giovane - 21enne, senegalese, residente in Romagna -, accusato di rapina, è stato condannato a 2 anni, 2 mesi e 20 giorni, oltre al pagamento di 412 euro di multa dal giudice Gabriella Orsi. Una pena in linea con la richiesta del pm Marirosa Parlangeli. Al ragazzo che, subito dopo la convalida durante il processo per direttissima era finito in via Burla, sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Quella sera del 20 ottobre il rider stava percorrendo in bici via Marmolada, una traversa di via Trento. Accanto a lui, un connazionale, stesso zaino sulle spalle per le consegne. I due rider avevano rincorso l’uomo senza mai perderlo di vista trovandolo nascosto tra le auto in sosta. Nel frattempo, scattato l'allarme al 113, erano arrivate le Volanti della polizia che avevano fermato il senegalese. Gli agenti avevano anche invitato il collega del rider a far squillare il telefono dell'amico per poterlo ritrovare. E lo smartphone aveva cominciato a trillare sotto un’auto in sosta. Proprio quella che il rapinatore aveva scelto: si era accovacciato lì accanto per nascondersi posando il telefonino sotto la macchina.