Gastronomia

C'è un po' di Parma tra le stelle Michelin: premiato il parmigiano Jacopo Malpeli chef dell'Osteria del Viandante. Ma Parizzi perde la sua

Tre Stelle, entra Antonino Cannavacciuolo. Parma ora ha due stelle: "Inkiostro" e "Antica Corte Pallavicina"

C'è un po' di Parma tra le stelle Michelin attribuite quest'anno. Tra i vincitori c'è, infatti, anche Jacopo Malpeli giovane chef parmigiano in forza all'Osteria del Viandante di Rubiera in provincia di Reggio Emilia, che ha vinto una stella Michelin e una stella verde. Malpeli è nato a Parma nel 1982 e la prima parte della sua  carriera  è tutta all'interno della nostra provincia. Infatti  - si legge sul sito Identità golose - Malpeli "ha studiato Scienze della Comunicazione. Folgorato però sulla via del gusto, ha frequentato l'Alma proprio nell'anno della sua fondazione, nel 2004, erano i primissimi corsi; poi è andato dalla Stella d'Oro di Soragna. Quindi è passato anche all'Inkiostro di Parma, ma prima di Terry Giacomello, ossia ai tempi di Franco Madama; dopo la Peppina - esperienza comunque durata un lustro - c'è stata la Locanda Mariella di Fragnolo (Parma). La svolta nel settembre 2021: Osteria del Viandante a Rubiera (Reggio Emilia), progetto ambizioso voluto da Stefano Bizzarri, figlio di Marco, ceo di Gucci". E qui alla fine è arrivata la stella Michelin. Purtroppo, però, "Parizzi" ha perso la sua stella dopo tanti anni. E questo per il mondo dei gastronomi parmigiani non è una buona notizia. Le stelle di Parma, quindi, restano due: "Inkiostro" (chef Salvatore Morello) e "Antica Corte Pallavicina" (chef Massimo Spigaroli).

Tre stelle, entra Cannavacciuolo

Il ristorante Villa Crespi di Orta San Giulio, guidato dallo Chef Antonino Cannavacciuolo conquista 3 stelle Michelin ed entra nel Gotha della ristorazione mondiale. Nella cornice del lago d'Orta, all'interno della dimora storica in stile moresco immersa in un parco secolare, il percorso verso questo successo ha inizio nel 2003 con l'assegnazione della prima stella Michelin, seguita dall'assegnazione della seconda nel 2006. Sedici anni dopo, lo chef campano conquista la 3 stelle Michelin, riconoscimento riservato a meno di 140 ristoranti nel mondo. "Nei piatti lo chef Cannavacciuolo ci mette il cuore, anzi l'anima come recita uno dei suoi menu, ma anche tecnica, equilibrio e precisione estetica che si traducono per l'ospite in pure emozioni. I suoi piatti sono creazioni inebrianti dai sapori netti e ben distinti, valorizzati dai percorsi degustazione attraverso i quali si spazia dalla Campania al Piemonte con una disinvoltura che fa apparire semplici le cose più difficili, abilità riservata ai grandi chef", afferma Sergio Lovrinovich, Direttore Guida Michelin Italia.

Confermati gli altri tre stelle

Attraverso la conferma di tutti i ristoranti 3 stelle della scorsa edizione, la 68^ edizione della Guida Michelin porta a 12 il numero di ristoranti che "valgono il viaggio" in Italia: Villa Crespi Orta San Giulio (NO) new entry, Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull'Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Mauro Uliassi a Senigallia (AN) e Enrico Bartolini al MUDEC a Milano.

Le  38  nuove stelle (c'è anche un ristorante vegetariano)

Nel corso della cerimonia in Franciacorta, a Corte Franca, presentata da Petra Loreggian e trasmessa in livestreaming, sono state presentate 38 nuove stelle che hanno interessato 13 regioni delle quali 4 new entry nella categoria 2 stelle: Acquolina - Roma 2 stelle - chef Daniele Lippi; Enoteca La Torre - Roma 2 stelle - chef Domenico Stile; St. George by Heinz Beck - Taormina 2 stelle - chef Salvatore Iuliano; Locanda Sant'Uffizio Enrico Bartolini - Penango 2 stelle - chef Gabriele Boffa. Nella Guida Michelin Italia 2023 sono 33 le novità 1 stella. Tra queste, l'assegnazione 1 stella al Cannavacciuolo Vineyard, ristorante a Casanova di Terricciola in provincia di Pisa, guidato dal giovane chef Marco Suriano. Da segnalare, inoltre, l'assegnazione della stella a un ristorante vegetariano, I Tenerumi, ristorante dell'isola di Vulcano, che viene anche premiato con la stella verde per l'impegno per una cucina più sostenibile.

Tanti chef giovani

Tra le 38 novità, sono 20 gli chef con età uguale o inferiore ai 35 anni, 6 dei quali con età uguale o under 30. Un dato da sottolineare: tutti gli chef dei nuovi ristoranti 2 stelle hanno una età inferiore ai 35 anni. "L'Italia ha particolarmente colpito i nostri ispettori quest'anno, che hanno assegnato 38 nuove stelle, tra le quali spicca un nuovo tre stelle che entra nell'Olimpo della gastronomia italiana: Villa Crespi - ha commentato Gwendal Poullennec, Direttore Internazionale delle Guide Michelin - Questa Selezione 2023 della Guida Michelin racchiude 385 ristoranti stellati guidati da Chef con profili molto diversi tra loro. Un nuovo record per la penisola, che sottolinea quanto la tradizione della cucina italiana e l'innovazione siano un connubio perfetto per esperienze culinarie eccezionali, ricche di emozioni, storia e convivialità".

Lombardia la più premiata

Le regioni più dinamiche di questa edizione risultano la Lombardia con 7 novità, seguita da Toscana e Sicilia con 5 novità, con quest'ultima che sale a quota 20 ristoranti stellati. In occasione della presentazione della Guida Michelin Italia 2023 sono stati conferiti 4 premi speciali: Premio Michelin Young Chef 2023 by Lavazza, assegnato Davide Guidara, ristorante i Tenerumi, Isola di Vulcano, Eolie (ME); Premio Michelin Servizio di Sala 2023 by Intrecci - Alta Formazione di Sala assegnato a Michael Falk ed Eleonora Corazza, ristorante Apostelstube, Bressanone (BZ); Premio Michelin Chef Mentor 2023 by Blancpain, assegnato ad Enrico Bartolini, ristorante Enrico Bartolini al Mudec, Milano; Premio Michelin Sommelier 2023 by Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, assegnato a Stefano Quero, ristorante Condividere, Torino. n

Poker per le due stelle

Sono quattro i ristoranti che nella guida Michelin Italia 2023 vantano l’ambito riconoscimento delle due stelle Michelin e tutti gli chef premiati sono giovani under 35. Roma ottiene una doppietta, con le due stelle assegnate a Acquolina, chef Daniele Lippi, presso l'hotel The First nel centro storico della capitale, e Enoteca La Torre chef Domenico Stile a Roma. Peraltro il panorama stellato a Roma e i Castelli annoverano anche il riconoscimento di una stella Michelin a Pulejo, chef Davide Pulejo a Roma, e Sintesi a Ariccia. Due stelle Michelin vanno al St. George by Heinz Beck a Tarormina (Messina) e Locanda Sant'Uffizio by Enrico Barkoni chef Gabriele Boffa a Penango (Asti).

Le stelle verdi Michelin

Va a Enrico Crippa, chef del ristorante tre stelle Michelin Piazza Duomo a Alba (Cuneo) il riconoscimento della stella verde Michelin, e altre 18 nuove insegne della ristorazione selezionate dalla guida «rossa» di Michelin Italia 2023 per l’impegno nella sostenibilità. Introdotto nel 2020 questo riconoscimento green, come precisato in un videomessaggio dal direttore internazionale delle guide Michelin Gwendal Poullenec, è stato conferito a 381 ristoranti con cucine impegnate a valorizzare prodotti stagionali, l’innovazione, l’impegno sociale, l’utilizzo di energie rinnovabili, le azioni contro lo spreco alimentare e lo zero rifiuti.

In Italia tra le nuove 19 stelle verdi spiccano Dalla Gioconda a Gabicce Monte (Pesaro Urbino), particolarmente impegnato nel packaging ecosostenibile, e Osteria del Viandante a Rubiera (Reggio Emilia) con politiche inclusive nell’accoglienza, oltre che Davide Guidara per le scelte di riduzione del consumo idrico al ristorante I Tenerumi sull'isola di Vulcano, alle Eolie. Guidara, 28 anni, è stato anche premiato da Marco Lavazza col Premio Michelin Giovane Chef 2023. Molto soddisfatto per la stella verde lo chef Enrico Crippa; «abbiamo cercato di valorizzare - spiega lo chef piemontese in un videomessaggio - il mondo vegetale ritagliando quasi quattro ettari nella proprietà della famiglia Ceretto destinandolo alla produzione delle piante fiori e ortaggi che utilizziamo per la nostra iconica insalata. Ciliegina sulla torta della nostra filosofia una serra in domotica, e la parziale eliminazione della cucina a gas per sistemi di cottura che ci consentono un risparmio energetico del 40%».