DONAZIONI

Trasfusioni di sangue: hanno risposto in oltre 140mila

Dopo l'appello della Regione, grazie a loro, Emilia Romagna autosufficiente

Agli appelli che il Sistema sangue della Regione Emilia-Romagna ha rivolto l’anno scorso tramite campagne di comunicazione hanno risposto i 140.897 donatori di sangue della regione, un dato che ha permesso all’Emilia-Romagna di confermare la propria autosufficienza e al tempo stesso di inviare 4.798 unità di sangue alle regioni in difficoltà. A Parma, invece, le unità raccolte e trasfuse nel 2022 sono state 22.839, nel 2021 erano state 23.063 e nel 2020 22.070. «La donazione di sangue è un gesto prezioso, e quindi un sincero grazie ai 140mila donatori che hanno consentito alla nostra regione di non segnalare carenze di sangue per il 2022 - commenta l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini -. E questo è merito del lavoro congiunto dei volontari e delle volontarie di Avis e Fidas, del sistema regionale e del coordinamento dal Centro Regionale Sangue. Tuttavia, registriamo che i dati sulla raccolta del plasma, dopo la grande generosità degli anni del Covid, segnalano un rallentamento. Per questo mi sento di rinnovare l’appello: donate sangue e plasma».

La raccolta di sangue intero

Le unità di sangue intero sono state 215.319 contro le 216.558 del 2021 (-0,6%). L’analisi per territorio denota un lieve aumento in Romagna (+395 unità per Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini), un lieve calo, pari al -2%, in Emilia centrale (comprendente Bologna e di Ferrara), un dato stabile (-0,1%) per l’Emilia nord (Piacenza, Parma, Reggio e Modena). A Parma, infatti, le unità di sangue intero e in aferesi nel 2022 sono state 27.126, nel 2021 27.506 e nel 2020 26.167. Il bilancio tra le unità raccolte e trasfuse è positivo, cioè non ci sono state situazioni di carenza. Ciò è dovuto a fatto che, a fronte di una tenuta delle donazioni rispetto all’anno precedente, sono diminuite le unità trasfuse (201.557 nel 2022 contro 202.001 del 2021). A tal proposito va ricordato che il 2021 aveva fatto segnare una decisa ripresa dell’attività clinica e chirurgica dopo la pandemia, con la conseguente maggiore necessità di sangue.

Plasma e piastrine

Le raccolte in aferesi sono in calo, pur rimanendo superiori ai valori pre-Covid: sono state 67.913 contro le 73.239 (-7,3%) del 2021 ma comunque superiori alle 63.741 del 2019 (+6.5%). Va detto che nel 2020 la raccolta è leggermente cresciuta durante la pandemia per una maggiore consapevolezza dei donatori circa l’importanza del plasma, che – tra l’altro - è stato oggetto dello studio “plasma iperimmune da anticorpi specifici per il Sars-CoV-2 nei donatori guariti». È importante ricordare che il plasma è indispensabile per la produzione di medicinali plasma derivati come albumine e immunoglobuline, in grado di salvare la vita a numerosi pazienti. Questo calo nella raccolta porta alla conseguente diminuzione del conferimento di plasma all’industria per la produzione di farmaci, che nel 2022 sono stati 96.074 kg contro i 100.692 del 2021. Il conferimento di plasma per il frazionamento industriale rimane in ogni caso ben al di sopra la media nazionale: nell’anno 2021 l’indice di conferimento in Italia è stato pari a 14,5 kg per ogni mille abitanti, mentre la Regione ha conferito 22,6 kg per mille abitanti, tra le prime in Italia. Nonostante il calo l’indice nel 2022 in regione si è confermato sui 22 kg per mille abitanti, mentre il dato nazionale non è ancora disponibile (nel 2021 il dato nazionale si è attestato a un indice di conferimento pari a 14,5 kg/1.000 abitanti).

r.c.