Ambiente

Parco Egaddi, nasce l'associazione «Difendere il verde dal maxi chiosco»

Per il momento all'ex parco Egaddi, ora parco Berio, tutto è congelato. I lavori del tanto contestato maxi chiosco - una struttura di circa 100 metri quadri che dovrebbe prevedere fondazioni in cemento - sono bloccati fino a fine maggio. Così aveva deciso il Tar con un'ordinanza pubblicata il 26 gennaio in seguito al ricorso presentato da un gruppo di residenti contrari a consumare metri di verde per un chiosco giudicato fuori scala.

In attesa del 24 maggio, giorno in cui si svolgerà l'udienza per decidere la sorte del cantiere bloccato per quattro mesi, un gruppo di residenti della zona attorno al parco hanno ufficialmente dato vita all'associazione «Parchi urbani» per difendere la tranquillità e la fauna di un'area verde a pochi passi dalla campagna.

«L'obiettivo dell'associazione è difendere il parco frequentato da molti abitanti dei quartieri Lubiana e San Lazzaro». Aldo Zanettini, presidente della neonata associazione, tiene ben distinti i piani: da una parte ci sono i residenti che hanno presentato un ricorso contro il Comune per annullare tutti gli atti che permettono la costruzione del maxi chiosco così come proposto dalla società Edgar e dall'altra ci sono i residenti che vogliono promuovere il parco, tanto da annunciare la piantumazione di nuovi alberi per renderlo ancora più accogliente. «Però noi appoggiamo l'iniziativa di quei cittadini che hanno presentato l'esposto per fermare il chiosco - precisa Zanettini - perché quella struttura, con le fondamenta in cemento, avrebbe un impatto negativo sulla vita del parco».

Il timore è che una volta aperto, il chiosco possa anche essere un elemento di disturbo per i residenti. Il bando comunale autorizzava l'apertura per 8 ore al giorno per non meno di 8 mesi all'anno. «Il chiosco però non avrebbe limiti orari, quindi le attività potrebbero andare avanti anche di notte». E addio sonni tranquilli. Ma non è finita. «Qui c'è un'avifauna ricca, con gufi, ghiandaie e fagiani. Il nostro obiettivo - conclude - è quello di difendere il parco e , allo stesso tempo, di promuoverlo come luogo di socialità per il quartiere». Contro il chiosco anche il consigliere comunale di Europa verde, Enrico Ottolini, aveva presentato un'interrogazione. Ora l'ultima parola spetta al Tar.

P.Dall.