Operazione di Gdf e Procura

Parma, evasione fiscale, associazione a delinquere e società fatte fallire: 6 arresti, 46 indagati, 8 milioni di euro confiscati

Utilizzavano  anche persone incapaci per creare società che poi venivano utilizzate per emettere false fatture ed evadere il fisco. Un’associazione a delinquere di cui avrebbero fatto parte Alessandro Vitale,  Matteo Allegri, Fabrizio Campanari, Faouzi Zekri e Vincenzo Acampa. Una sesta persona è irreperibile. I primi due sono finiti in carcere, gli altri tre ai domiciliari. Confiscati quasi 8 milioni di euro.


 
Avevano organizzato una fitta rete di società cartarie, 19, con cui sarebbero riusciti ad evadere circa otto milioni di imposte. E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Parma, in collaborazione con la Procura.

Operazione che ha portato alla custodia cautelare in carcere di due persone (Alessandro Vitale e Matteo Allegri), agli arresti domiciliari per altri tre (Fabrizio Campanari, Faouzi Zekri e Vincenzo Acampa) mentre una sesta persona è ancora irreperibile. In tutto risultato indagate 46 persone per un totale di 77 capi di imputazione, fra cui l’emissione fraudolenta di fatture per operazioni emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, circonvenzione di incapaci, ma anche associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti di frode fiscale.

Con un decreto è stato disposto il sequestro preventivo di 7,8 milioni pari all’ammontare delle imposte complessivamente evase. I soggetti che venivano utilizzati come prestanome venivano suddivisi, secondo l’accusa, in tre categorie: quelli che devono fare, quelli che devono parlare e quelli che devono fallire.

Nei primi due gruppi venivano inseriti quelli "presentabili" (anche commercialisti), di cultura media, in grado di rapportarsi con forze dell’ordine/amministrazioni statali. Nell’ultima, invece, rientravano quelle persone, anche persone incapaci di intendere e di volere, che venivano utilizzati per quelle società destinate a fallire. Per questo motivo l’accusa di circonvenzione nei confronti di persone che, senza averne contezza, partecipavano ad atti notarili per cessioni di quote sociali, atti costitutivi di società, cessioni di rami d’azienda, acquisti di quote di partecipazione in società, ma anche per essere nominati amministratore unico.

 L’organizzazione, secondo quanto sostiene l’accusa, si sarebbe anche avvalsa di conti correnti cinesi che servivano per ottenere immediata disponibilità di contante decurtata del 2%, riconosciuto come commissione. Le imprese coinvolte nell’impiego di fatture false operavano nei settori di meccanica generale, fabbricazione di macchine per l'industria alimentare e costruzione di altre opere di ingegneria civile.

Nel corso dell’esecuzione del provvedimento del Gip, sono state contestualmente effettuate perquisizioni nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Grosseto, Ferrara, Milano, Napoli, Nuoro, Verona, Pistoia e Crotone, anche con l’ausilio di cash-dog, ossia cani addestrati dalla Guardia di Finanza a fiutare l’odore dei soldi.