Intervento
Occhi (Lega): "Costanti ritardi e treni fatiscenti sulla Parma-Suzzara. La Regione intervenga"
“Non c’è pace per la Parma-Suzzara. Dopo l’avvio disastroso della tratta dello scorso 11 settembre, con pesanti ritardi e cancellazioni di convogli, ieri un furto di rame sulla linea nella zona di Chiozzola ha costretto i pendolari ad arrivare con oltre mezzora di ritardo sul luogo di lavoro a scuola. Altro che mobilità green: questi treni risalgono agli anni Ottanta e non sono in grado di garantire il servizio necessario a un Paese proiettato alla transizione ecologica”. Forti critiche alla Regione in merito a quanto accaduto ieri sulla martoriata tratta ferroviaria sono arrivate dal consigliere regionale della Lega Emiliano Occhi, firmatario di innumerevoli interrogazioni in merito, l’ultima presentata alla Giunta regionale lo scorso 15 settembre.
“Nonostante l’esecutivo di via Aldo Moro, sia nell’atto di programmazione dei trasporti (PRIT) che nell’ultimo DEFR abbia inserito tra le priorità l’elettrificazione della linea per riuscire a garantire un servizio adeguato alle esigenze dei pendolari e durante l’estate siano stati effettuati i lavori, così come mi era stato garantito nelle risposte agli atti ispettivi depositati, è evidente che qualcosa non abbia funzionato. Per questo con l’ultima interrogazione ho chiesto se i lavori sulla linea Parma-Suzzara sono terminati e in caso negativo quali altri lavori mancano per il completamento dell’elettrificazione e se siano previsti altri interventi sulla linea. Ma, soprattutto, se i lavori sono conclusi, per quale motivo si sono verificati ritardi e cancellazioni la scorsa settimana” ha proseguito Occhi. “A ciò si aggiunge lo sfortunato episodio di ieri che ci porta a chiedere alla Regione se i manufatti di cemento contenenti rame siano protetti perché, in caso contrario, è evidente che andranno vigilati per evitare ulteriore caos in futuro”.
Occhi ha chiamato all’ordine la Giunta Bonaccini, da sempre promotrice della mobilità green: “Facciamo la lotta al mezzo privato per poi trascurare totalmente alcune tratte strategiche. Non possiamo stupirci se i pendolari che usufruiscono della Parma-Suzzara preferiscono viaggiare in auto. Prendere un treno rischia di trasformarsi in un incubo: non c’è la benché minima garanzia sull’orario di arrivo e i mezzi non hanno nemmeno i servizi igienici a bordo. Sulla linea vengono utilizzati i treni diesel anni Ottanta con le carrozze non comunicanti tra loro. Che fine hanno fatto i nuovi treni sulla linea? E, soprattutto, un paese industrializzato può accettare che il trasporto pubblico sia così arretrato e inaffidabile?” ha concluso Occhi.