Sanità

Peste suina: cambio di passo sulla gestione. Buia: "Agire in fretta"

Gli esiti di un incontro di aziende e istituzioni con il Sottosegretario La Pietra, il Viceministro Valentini, il Sottosegretario Gemmato, il Commissario Straordinario Caputo e il Direttore per igiene e sicurezza degli alimenti Della Marta.

Si è tenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì 8 maggio a Palazzo Soragna un incontro di aggiornamento sulla gestione del contrasto all’epidemia di Peste Suina Africana, organizzato dall’Unione Parmense degli Industriali d’intesa con il Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste Patrizio Giacomo La Pietra.

L’incontro, a cui hanno partecipato numerose aziende e i rappresentanti dell’intera filiera (dagli allevamenti agli stabilimenti di macellazione, ai produttori di salumi) oltre che sindaci e istituzioni della provincia di Parma, di quelle vicine e del territorio regionale, si proponeva di compiere un passo avanti per individuare soluzioni concrete e rapidamente attuabili allo scopo di contenere e superare la fase epidemica in corso e riportare alla normalità il rapporto della filiera con il mercato.

La diffusione della peste suina africana in alcuni cinghiali ha infatti già prodotto, nonostante l’assoluta e comprovata sicurezza delle carni per l’uomo, la chiusura di alcuni mercati esteri all’esportazione di salumi, con conseguenze che possono mettere a rischio un comparto che, in forma diretta e indiretta, occupa circa 50 mila addetti; un settore che negli ultimi anni ha visto le sue imprese investire fortemente per cogliere le opportunità delle piazze internazionali e che contribuisce in modo significativo al Pil Italiano e alla definizione dell’alta qualità del suo Made in Italy.

Oltre al Direttore dell’Unione Parmense degli Industriali Cesare Azzali che ha coordinato l’incontro, sono intervenuti, a portare la voce delle imprese, il Presidente Upi Gabriele Buia e la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi.

A rappresentare il Governo e le istituzioni nazionali preposte alla gestione delle problematiche legate alla PSA sono intervenuti, oltre al Senatore La Pietra, il Sottosegretario di Stato per la Salute Marcello Gemmato in collegamento web, il Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, il Commissario straordinario alla Peste Suina Africana Vincenzo Caputo e il Direttore generale per l’igiene e la Sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della Salute Ugo Della Marta.

I Ministeri presenti hanno aggiornato sulla definizione di un nuovo piano di azioni, già sperimentate, che si prefigge tre obiettivi principali: contenere la diffusione della peste suina attraverso l’impiego di uomini e risorse dedicate, agire sulla messa in sicurezza della filiera valorizzando l’alto livello di difesa biologica presente nelle sue imprese e fare leva sulla diplomazia commerciale per convincere i mercati già chiusi a rivedere le proprie posizioni.

I rappresentanti delle aziende hanno apprezzato il recente cambio di passo nella gestione della problematica, ma hanno richiamato l’attenzione sull’assoluta esigenza di un’azione incisiva e rapida per contenere gli effetti devastanti di questa situazione sull’intera filiera.

Nei prossimi giorni sono in programma diversi incontri a livello ministeriale sul tema su cui gli intervenuti hanno ribadito la disponibilità a successivi aggiornamenti.

Peste suina: E-R, passo avanti per la gestione dell'epidemia

 «Abbiamo apprezzato come i ministeri dell’Agricoltura, della Sanità e della Protezione Civile abbiano preso atto della serietà del problema della peste suina africana e il fatto che si vada verso un’attività di controllo uniforme sul territorio nazionale, presupposto fondamentale su cui avevamo chiesto di intervenire per creare un coordinamento nella gestione dell’epidemia». Lo dicono, dopo la riunione a Roma sulla peste suina, gli assessori alla sanità e all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini e Alessio Mammi.
«Abbiamo inoltre condiviso - proseguono - un rinforzo della presenza di personale veterinario per i controlli negli allevamenti e negli stabilimenti produttivi per le attività legate all’export di prodotti di origine suina e per il controllo della malattia nei cinghiali, con particolare riferimento per le regioni in cui l’impatto sul settore suinicolo potrebbe essere particolarmente impattante. Sul tema generale dell’epidemia è un passo avanti anche il fatto che sia stata manifestata la volontà di inserire le malattie epidemiche tra le competenze della Protezione Civile, mutuandone quindi gli strumenti normativi, un elemento che permette di dare ulteriore incisività per affrontare con ogni mezzo possibile l’avanzare della peste suina. La Regione ribadisce la necessità che sia prevista l’assegnazione al commissario nazionale dei poteri speciali necessari per agire con tempestività in deroga alle normative sugli appalti. Dobbiamo fare in fretta perché ogni giorno che passa i rischi per il comparto produttivo sono sempre più alti, rischi che non possiamo tollerare posto che già ora hanno ricadute negative su tutto il comparto"
La Regione Emilia-Romagna fin dall’insorgere del primo caso in Italia, ha messo in campo risorse proprie per prevenire prima e contenere poi la diffusione della malattia. In questi anni ha approvato prima un piano di contenimento del rischio e successivamente un piano di eradicazione della malattia con l'individuazione delle aree dove effettuare il depopolamento di cinghiali, i tempi in cui realizzarlo (entro l’estate del 2024) e la stima della popolazione di cinghiali da raggiungere per rallentare il contagio. Molta attenzione anche alla biosicurezza degli allevamenti, con la pianificazione di controlli su tutto il territorio regionale. Due gli obiettivi principali del piano: evitare l’ulteriore propagazione del contagio nel territorio regionale e ridurre il rischio che l’infezione raggiunga gli allevamenti suini.