Traversetolo
Solmi: «Funerale in Duomo per i bimbi di Vignale»
La proposta del vescovo: «Spero che il papà dia il via libera»
La tragedia di Vignale vista non più con le lenti della cronaca nera, ma con la spiritualità delle parole del vescovo Enrico Solmi, che esprime un desiderio: «Mi piacerebbe celebrare le esequie di questi due bambini in cattedrale».
La proposta è anche un appello al padre dei due neonati seppelliti a Vignale dalla mamma, la 21enne Chiara Petrolini.
«Mi piacerebbe celebrare per loro un rito di serenità, pace e abbandono nelle mani del Signore e il luogo più indicato penso siano Parma e la sua cattedrale. Qui c'è una comunità che si raccoglie attorno ai piccoli e che li guarda con amore e li consegna al Signore. Spero che chi ha l'autorità su questo dia il consenso alla celebrazione», afferma monsignor Solmi durante «Parma Europa», in onda ieri sera su 12 Tv Parma.
«La cattedrale è il luogo più indicato. È un punto di riferimento per la nostra città. Lì ci sono state le esequie di Tommy, di tanti uomini illustri. Credo sia giusto che ci siano anche le esequie di questi due bimbi illustri».
Ma chi dovrebbe dare il via libera al funerale? «Credo debba essere il padre a consentirlo - dice il vescovo -. Anche per un genitore credo sia un momento importante, perché può elaborare un lutto improvviso e soprattutto riacquistare fiducia in se stesso, per una vita che deve andare avanti».
Il vescovo parla anche della fiaccolata, poi annullata. «Avevo dato una disponibilità immediata ai sacerdoti ad esserci, mi sarei messo in mezzo alla gente. Ma forse non è stata fatta anche per l'assedio mediatico che la comunità ha avuto». Poi aggiunge: «Penso che un gesto pubblico avrebbe fatto bene». Il 24 ottobre ci sarà comunque una celebrazione nella chiesa di Traversetolo.
Le accuse rivolte a Chiara sono terribili. Ma quel è il giudizio di un uomo di fede? «Noi non giudichiamo. Il giudizio non è nostro. Ci sono stati tanti pareri, tante previsioni, tante diagnosi in assenza della persona. Qui c'è una persona che ha compiuto questi atti e auspichiamo che abbia la possibilità di riflettere su se stessa e fare passi avanti. Il compito della Chiesa - prosegue Solmi - è di educare, essere accanto e proporre un percorso di crescita. Episodi come questi ci mettono una sana inquietudine, perché ci portano a chiederci cosa potevamo fare».
Parlare di perdono è troppo presto? «Credo che la persona sia sempre più grande della colpa che abbia commesso. Però è invitata a diventare cosciente del valore che aveva davanti. Del valore della vita di due creature». Poi una precisazione: «Perdonare non è un colpo di spugna, ma un percorso di coscientizzazione volto alla ripresa della propria vita, facendo i conti con quello che è successo. Puntare il dito non serve a nulla, se non a scaricare un'aggressività che abbiamo dentro».
Su Chiara, per il vescovo, è stato detto tanto, forse troppo. «Ho assistito a fenomeni strani. Anche persone esperte, dedite alla cura della psiche, che danno giudizi su questa persona senza averla incontrata».
Ora Chiara avrà davanti a sé un periodo difficilissimo. La comunità non dovrà restare indifferente e il vescovo indica il comportamento più corretto da tenere nei suoi confronti, considerando che si tratta di una ragazza di soli 21 anni.
«Bisogna avere nei confronti di questa ragazza un atteggiamento di accoglienza e accompagnamento. Il perdono parte da questa coscienza. Mi piace pensare che questi due bambini abbiano detto alla loro mamma “ti perdoniamo perché non sai cosa stai facendo”. Mi piace pensare che i due bimbi, nella curva del paradiso, facciano il tifo per lei».