il caso
Truffe bancarie online, parmigiano vittima di vishing recupera 10mila euro
Confconsumatori: «La banca non chiede mai di rivelare pin o password via telefono o altra forma»
Un risparmiatore di Parma, titolare di conto corrente on line con una banca straniera, è stato vittima di vishing: aveva ricevuto la telefonata di un falso operatore bancario che gli chiedeva di rivelare l’otp ricevuto via sms per fermare – a detta del sedicente operatore – un bonifico all’estero. Il correntista, in buona fede, gli aveva comunicato il dato ma così, anziché impedire la transazione, l’aveva autorizzata. E 10mila euro, tutto il saldo del conto, era finito in Lituania.
La banca si era rifiutata di rimborsargli la somma e così il correntista si era rivolto alla sede di Parma di Confconsumatori, che l'ha assistito avviando un'arbitrato bancario. Con decisione del 18 marzo 2025 il Collegio di Bologna dell’Arbitro bancario finanziario di Banca d’Italia ha accolto la domanda di rimborso del malcapitato risparmiatore, rilevando che il bonifico era stato eseguito con un solo “fattore forte”. La normativa prevede infatti che per pagamenti superiori ai 50 euro la banca sia obbligata ad autorizzare l’operazione solo attraverso due distinti fattori di autorizzazione conosciuti solo dal cliente. Pertanto tutta la responsabilità, nel caso di operazioni Sca (cioè semplificate, con un solo fattore) ricade esclusivamente sulla banca.
«Ricordiamo a tutti i cittadini risparmiatori – dichiarano da Confconsumatori Parma – che la banca non chiederà mai via telefono o in un'altra forma di rivelare il pin o la password, quindi è importante non cadere in tranelli simili e non cliccare su comunicazioni bancarie via sms contenenti link».
Per informazioni e assistenza, infatti, è possibile rivolgersi agli sportelli locali di Confconsumatori (contatti: www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori) o scrivere allo Sportello online dell’associazione: (www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/).