Polizia di Stato
Aggredita e rapinata da due uomini davanti all'Ausl di via Vasari: in carcere un terzo uomo, "palo" e mandante della rapina
Vittima una dipendente della Ausl
La Polizia di Stato ha eseguito una misura di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Parma, su conforme richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di una persona gravemente indiziata per il reato di rapina aggravata in concorso con altri due, avvenuta ai danni di una dipendente dell’Asl Parma di Parma.
I fatti
Il 20 marzo scorso, nel cortile della Ausl di via Vasari una donna che si stava recando a lavoro è stata rapinata: aggredita da due uomini che, strattonandola e colpendola, si sono impossessati della sua borsa contenente cellulare, portafoglio e documenti, nonché due dispositivi Apple Air-Tag grazie ai quali poi si è risaliti alla posizione dei rapinatori.
Il tutto avveniva con la collaborazione di un terzo soggetto che era alla guida dell'auto con cui si sono successivamente dati alla fuga una volta commessa la rapina.
Le indagini
Nella giornata dell’1 aprile la Squadra Mobile di Parma, in seguito ad una serie di indagini consistite in servizi di appostamento, nella visione delle videocamere di sorveglianza, nonché nella rilevazione della posizione dei dispositivi geolocalizzati presenti nella borsa sottratta, è riuscita ad intercettare i due autori materiali della rapina. Una volta rintracciati, nell’auto a disposizione dei due, sono stati ritrovati gli effetti della vittima e a seguito della perquisizione dell’abitazione dalla quale venivano visti uscire (di proprietà dell’odierno fermato) i due sono stati posti in stato di fermo a Varese. Gli stessi hanno dichiarato di aver agito su commissione di un terzo soggetto in cambio di denaro.
Da subito appariva possibile il coinvolgimento di una terza persona che aveva condotto i due fermati sul luogo dell’aggressione; la presenza di questa terza persona è stata anche avvalorata dalle immagini del sistema di videosorveglianza che permettevano di intravedere questo terzo soggetto alla guida dell’auto.
Identificata la terza persona, legata da un vincolo di parentela con uno dei due fermati: nel corso delle perquisizioni, oltre alla borsa di proprietà della persona offesa, è stato rinvenuto a casa sua anche abbigliamento compatibile con quello che si vedeva indossato da chi era alla guida dell'auto. Sulla base delle investigazioni, l'uomo che aspettava in auto i due è risultato essere il mandante dell’aggressione.
All’esito dell’attività di indagine, personale della Squadra Mobile, il 10 aprile, ha rintracciato a Varese il terzo indiziato della spedizione, organizzatore e compartecipe dell’aggressione.
Lo stesso personale ha provveduto ad associarlo presso la locale casa circondariale.