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Nobel Acemoglu: "AI: l'Europa deve diventare competitiva come le società big-tech Usa o cinesi"

Anna Pinazzi

«L'intelligenza artificiale deve essere regolamentata, l’Europa deve scegliere un regolamento giusto, in linea con principi umani e democratici che la caratterizzano, ma allo stesso tempo diventare competitiva come le società big-tech Usa o cinesi. L’Europa deve innovare su AI, acquisire leadership se no diventa il fanalino di coda». Daron Acemoglu Institute Professor Department of Economics presso il MIT e premio Nobel 2024 per l’economia è intervenuto in collegamento a Parma nel corso degli «Stati generale dell’Innovazione».
L’economista turco-statunitense ha poi toccato il tema dazi Usa: «Io penso che nemmeno Trump riesca a capire a pieno la situazione geopolitica, anche se credi nei dazi non c'è giustificazione alla tipologia di tariffe che ha imposto. E' importante che l’Europa agisca insieme e stabilisca le priorità, paesi come Italia o Spagna da soli sono deboli. Sono preoccupato per il futuro ma al tempo stesso l’Europa ha l’opportunità di rendersi indipendente da Usa"..

In tema di formazione «se in America iniziano ad odiare le università perché» i ricercatori «non li portiamo in Europa?» Così Daron Acemoglu Institute Professor Department of Economics presso il MIT e premio Nobel 2024 per l’economia è intervenuto in collegamento a Parma nel corso degli «Stati generali dell’Innovazione.
Ad ogni modo, osserva riferendosi anche alla situazione accademica del Belpaese «dobbiamo essere realisti: in questi ultimi 30 anni le università italiane non sono andate così bene. C'è un peso eccessivo della burocrazia, ci sono poche risorse, c'è troppa gerarchia e poca apertura ai giovani ricercatori».  A ogni modo, aggiunge, «mostrare maggior impegno nei confronti dell’eccellenza accademica potrebbe essere un grande beneficio per l’Europa, per guadagnare una leadership in mondo accademico. Bisogna creare un ambiente dove i pensieri possano avere un impatto, non solo pagare di più un ricercatore».

Davanti alla platea parmigiana il premio Nobel ha inoltre lanciato un allarme sull'utilizzo militare dell’AI: «Rischio caos? Lo temo al 100% in questo mondo, dove chi governa l’AI ha un vantaggio strategico, dubito che i governi vorranno regolamentarla. In un mondo governato da governi nazionali, eccetto l’Europa, dove l’Onu è debole (lo stesso vale per OMS e Banca mondiale), sarà difficile avere un regolamento che vada contro gli interessi di parte».