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Tenta di vendere un computer portatile di dubbia provenienza a un carabiniere in servizio. 50enne italiana nei guai

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Parma Centro hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Parma una 50enne italiana, ritenuta presunta responsabile del reato di ricettazione. La vicenda ha avuto inizio il 23 luglio, quando una pattuglia della Stazione di Parma Centro è stata chiamata a intervenire nei pressi della stazione ferroviaria, su segnalazione di un collega in servizio. Il militare, impegnato in un servizio particolare, si è trovato di fronte a una donna che, con insistenza e in maniera ripetuta, cercava di vendergli un computer portatile.

L'esperienza del Carabiniere lo ha portato a intuire immediatamente che il computer in questione potesse avere una provenienza illecita e che l'atteggiamento della donna fosse volto a disfarsene rapidamente per racimolare qualche decina di euro.

Conscio della situazione “particolare”, il militare ha prontamente informato la Centrale Operativa, richiedendo l'invio di una pattuglia di supporto per effettuare le opportune verifiche e approfondire la vicenda.

La risposta dei Carabinieri è stata immediata e tempestiva. Raggiunta la zona adiacente alla stazione ferroviaria, i militari della Stazione di Parma Centro hanno identificato la donna: si tratta di una 50enne italiana residente in provincia, già nota agli operanti per precedenti vicende di polizia legate a reati contro il patrimonio e segnalazioni amministrative in materia di sostanze stupefacenti.

Questa concomitanza di elementi ha rafforzato ulteriormente il quadro di sospetti emersi, spingendo i Carabinieri a verificare con accuratezza il dispositivo elettronico posto in vendita dalla donna su strada.

A questo punto la 50enne è stata accompagnata in caserma e il computer è stato meticolosamente periziato per ricavarne dati utili a tracciarne il legittimo titolare del bene.

Nel corso dell’indagine, la donna ha fornito una versione dei fatti vaga e poco convincente, sostenendo che il computer apparteneva a un amico che le aveva chiesto di venderlo.

Tuttavia, la narrazione della donna è apparsa subito lacunosa e contraddittoria, alimentando ulteriormente i dubbi degli operanti.

Analizzando attentamente i dati memorizzati nel computer portatile i militari sono riusciti a rintracciare il vero proprietario del dispositivo. Contattato telefonicamente, l'uomo ha confermato di essere il legittimo proprietario del computer, e di essere intenzionato a riaverlo, poiché conteneva dati sensibili e fotografie di grande valore affettivo.

La sua testimonianza ha fornito un riscontro oggettivo alle intuizioni dei Carabinieri e ha permesso di smascherare definitivamente la versione fornita dalla 50enne.

In attesa che il proprietario formalizzasse la denuncia, i Carabinieri hanno proceduto al sequestro del computer, al fine di preservarlo e restituirglielo quanto prima.

Al termine dell’attività investigativa e una volta acquisiti i necessari riscontri probatori, i Carabinieri della Stazione di Parma Centro hanno denunciato la 50enne all'Autorità Giudiziaria.