“Sono più di 5 anni che chiedo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di omologare i dispositivi (ad esempio telecamere) che consentirebbero di multare i mezzi pesanti, non autorizzati, che circolano nelle strade dei centri abitati nelle quali sono presenti divieti. Ma nessuno mi ha mai risposto e così ho deciso di portare direttamente a mano la mia lettera al Ministero. Vediamo quali effetti sortirà questa mia azione”.
Ieri mattina il presidente della Provincia di Parma Alessandro Fadda ha raggiunto, in via Nomentana 2 a Roma, la sede del ministero ed ha fatto protocollare, di persona, la sua missiva.
“Un atto simbolico – spiega – per riaccendere l’attenzione su una questione che, da troppo tempo, è irrisolta. Non è un’azione riconducibile a tematiche di tipo politico – ci tiene a sottolineare -, ma connessa ad un fatto molto concreto: sbloccare un’impasse che, ad oggi, non consente ai sindaci di avere un deterrente in più per evitare che i mezzi pesanti, non autorizzati, circolino nei centri abitati con conseguenti pericoli in termini di sicurezza degli utenti deboli e maggior inquinamento proprio nel cuore di molti dei nostri paesi”.
La prima lettera, come sindaco di Torrile, fu scritta nel gennaio del 2020. Ne seguirono altre due nel febbraio 2021 e nell’agosto 2022. Ora il quarto invio come presidente della Provincia, con consegna a mano, al Ministero guidato oggi da Matteo Salvini.
All’origine di tutto un problema affrontato come sindaco di Torrile, ossia il passaggio di mezzi pesanti non autorizzati nei centri abitati, in particolare a San Polo, Torrile e Gainago. Un problema che è diffuso in tutto il Parmense con notevoli rischi per pedoni e ciclisti, spesso soprattutto persone giovanissime o anziane. Rilevante anche l’impatto ambientale sulle comunità locali nonché l’aggravio dei costi per la conservazione e la manutenzione di infrastrutture non progettate per sopportare il passaggio di mezzi così pesanti.
“Come presidente della Provincia – prosegue Fadda – ho così deciso di fare un ulteriore passaggio. Non limitandomi ad una Pec, ma portando di persona la mia lettera a Roma. La legge attuale è carente: ci sono le norme, ma mancano i dispositivi omologati per multare i camion. La questione va ripresa in mano ed affrontata. Poter installare telecamere, laddove i mezzi pesanti oggi transitano incuranti dei divieti, sarebbe un deterrente in più per cercare di risolvere, o quantomeno attenuare, il problema; permetterebbe di tutelare salute e sicurezza dei cittadini; consentirebbe di potenziare l’attività del personale di polizia, sgravato dal dover accertare personalmente queste infrazioni e, soprattutto, rappresenterebbe un deterrente efficace perché renderebbe automatica la sanzione in caso di passaggio di un mezzo pesante”.