INDAGINE
Opere di Dalì sequestrate a Parma, il Codacons "pronto a intervenire a favore dei cittadini"
Sul sequestro delle opere sequestrate a Parma interviene il Codacons. "La vicenda del sequestro di alcune opere di Salvador Dalì ritenute false e poste sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Roma rischia di avere effetti anche sul fronte civilistico, aprendo la strada ai rimborsi in favore degli utenti che hanno partecipato alle mostre in oggetto allestite in Italia", afferma il Codacons, che si dice "pronto ad intervenire in favore dei cittadini che hanno acquistato i biglietti per la mostra Dalì: tra arte e mito".
"E’ di tutta evidenza come l’eventuale esposizione di opere false erroneamente attribuite a Salvador Dalì possa realizzare una forma di inganno a danno dei consumatori - continua l'associazione - i quali, credendo di poter ammirare le creazioni dell’artista, hanno speso soldi per acquistare i biglietti di ingresso alle mostre che esponevano tali opere. Prima di Parma, una analoga esposizione dal titolo "Dalì: tra arte e mito" è stata realizzata a Roma dal 25 gennaio al 27 luglio 2025 presso il Museo Storico della Fanteria dell’Esercito Italiano. Se saranno accertati gli illeciti, e se la magistratura confermerà l’eventuale falsità delle opere esposte, si determinerebbe una inadempienza contrattuale che aprirebbe la strada ai rimborsi in favore di tutti i cittadini che hanno acquistato biglietti per la mostra "Dalì: tra arte e mito”. In tal senso il Codacons, che si costituirà parte offesa nel procedimento, fornirà assistenza ai consumatori coinvolti".