La classifica
Mense scolastiche, Parma prima in Italia per i menù secondo Foodinsider
Nella classifica dei menu scolastici, che vede al vertice proprio Parma, seguita da Cremona e Fano per un «podio che premia qualità nutrizionale, attenzione all’ambiente e valorizzazione delle filiere locali». E’ quanto è emerso oggi con la presentazione alla Camera dei Deputati del 10/mo Rating dei menu scolastici di Foodinsider, osservatorio civico sulla ristorazione scolastica.
Per la presidente di Foodinsider Claudia Paltrinieri "le leve per garantire qualità e sostenibilità delle mense sono alla portata di tutti" ed è necessario «applicare fino in fondo la legge dei Criteri Ambientali Minimi che sta guidando la ristorazione scolastica nella transizione ecologica».
Dai dati si può notare un' Italia "a due velocità" quella delle mense scolastiche nonostante la registrazione di un miglioramento: accanto a mense eccellenti capaci di innovare menu e pratiche, persistono realtà ferme su modelli standard, con differenze marcate tra Nord e Sud. Inoltre solo una mensa su tre misura in modo sistematico gli scarti alimentari, «rendendo il food waste un problema in gran parte invisibile».
Emerge un quadro che vede i cibi biologici crescere in modo strutturale: quasi la metà dei menu propone oltre 22 prodotti bio a settimana, mentre quelli con meno di 9 scendono al 5%. E’ in corso una transizione, sottolinea lo studio, nella quale i legumi compaiono una o più volte a settimana nel 94% dei menu analizzati; aumenta inoltre la varietà dei cereali insieme alla diffusione degli alimenti integrali e si riduce la carne rossa, seppur con differenze territoriali.
Si registra inoltre il primo segnale di inversione rispetto all’uso di prodotti processati, «un cambio di rotta - segnalano gli analisti - che avvicina le mense a diete più sane e sostenibili. Sul fronte delle filiere locali, i segnali sono misti: il 40% dei Comuni offre pochi o nessun prodotto del territorio, ma aumenta il numero di amministrazioni che inseriscono stabilmente più di dieci prodotti locali a settimana».