CURIOSITA'
Il Parmigiano Reggiano protagonista al "The Late Show" - Video
Il Parmigiano Reggiano Dop, fiore all’occhiello dell’agroalimentare dell’Emilia-Romagna, protagonista al “The Late Show”. Nella scorsa puntata del celebre talk show statunitense, Stephen Colbert ha dedicato uno sketch alla Dop emiliano-romagnola, che ha recentemente avviato una nuova strategia di promozione internazionale grazie alla collaborazione con la United Talent Agency, per valorizzare la presenza del Parmigiano Reggiano nelle produzioni audiovisive americane. Un progetto pensato per raccontare nel mondo l’identità, la storia e la qualità di un prodotto unico, riconosciuto come simbolo dell’eccellenza italiana, oltre che regionale.
Lo sketch arriva dopo che, nei mesi scorsi, Stephen Colbert aveva affrontato in trasmissione il tema delle misure doganali sui prodotti italiani. A quel riferimento era seguita una lettera del presidente della Regione, Michele de Pascale, e di Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, inviata al conduttore per presentare il valore della Dop originale e il suo legame con l’Emilia-Romagna.
“Ringraziamo Stephen Colbert per l’attenzione dedicata al Parmigiano Reggiano- affermano de Pascale e Bertinelli-. Lo sketch andato in onda in questi giorni è un’occasione importante per riportare al centro dell’attenzione del pubblico americano una delle eccellenze più rappresentative dell’Emilia-Romagna, un prodotto che parla di storia, cultura e tradizione produttiva. Siamo lieti che il valore della nostra Dop abbia trovato spazio in una trasmissione seguita da milioni di spettatori perché vogliamo che la sua identità, che è unica e inimitabile, continui a essere riconosciuta e raccontata anche oltre i confini nazionali”.
Per il Parmigiano Reggiano, gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato estero, pari al 22,5% della quota export totale: nel 2024 sono state esportate oltre 16mila tonnellate, con un incremento del +13,4% rispetto al 2023. Con la firma dell’ordine esecutivo da parte dell’Amministrazione americana, dal 7 agosto il dazio applicato dagli Stati Uniti è tornato al 15% complessivo, dopo aver raggiunto il 25% nei mesi precedenti. Il Parmigiano Reggiano copre attualmente meno dell’8% del mercato statunitense dei formaggi a pasta dura, mentre l’evoluzione dei costi all’origine e l’andamento del cambio euro/dollaro potrebbero determinare ulteriori variazioni dei prezzi al consumo nei primi mesi del 2026. Nonostante la quota limitata nel segmento dei formaggi duri, la domanda è in aumento e il Consorzio è impegnato in numerose attività di informazione e sensibilizzazione, volte a distinguere la Dop dai prodotti “Italian sounding”, un fenomeno che genera un danno stimato in circa 2 miliardi di euro. In questo contesto si collocano le iniziative di comunicazione del Consorzio, a partire dalle principali manifestazioni internazionali, finalizzate a far conoscere ai consumatori statunitensi le caratteristiche del prodotto autentico.
“Il Parmigiano Reggiano è molto più di un prodotto: è un patrimonio culturale e produttivo che identifica l’Emilia-Romagna in tutto il mondo- sottolineano de Pascale e Bertinelli-. Le barriere commerciali non tutelano realmente i produttori e penalizzano invece i consumatori, riducendo l’accessibilità a un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Abbiamo colto l’occasione dello sketch di Colbert per ribadire, con spirito costruttivo, che il dialogo e il libero commercio sono la strada per valorizzare il lavoro di tutta la filiera. Il riconoscimento della qualità e dell’origine è un elemento essenziale per chi produce e per chi acquista, e rappresenta un valore condiviso che attraversa territori e culture. Per questo riteniamo importante che si continui a raccontare, anche in contesti internazionali, la storia e l’identità di una Dop che nasce da competenze antiche e da un impegno quotidiano che unisce centinaia di caseifici e migliaia di famiglie”.
L’impegno della Regione per la promozione dei prodotti Dop e Igp
La Regione Emilia-Romagna sostiene la valorizzazione, in Italia e all’estero, delle 44 produzioni a indicazione geografica regionali attraverso programmi dedicati e investimenti mirati sui mercati internazionali. Secondo i dati Qualivita/Ismea, la Dop-Economy regionale vale complessivamente 3,9 miliardi di euro: di questi, 3,5 miliardi provengono dal comparto food – pari all’88,5% del paniere nazionale – e 455 milioni dal settore vitivinicolo, che incide per l’11,5% sul totale italiano. Oltre al peso economico, le indicazioni geografiche svolgono un ruolo fondamentale nell’equilibrio territoriale, contribuendo a mantenere vive le comunità rurali grazie a occupazione, presidio sociale e identità culturale: in Emilia-Romagna operano circa 53mila imprese agricole e agroalimentari, di cui oltre 4.500 dell’industria alimentare.
Proprio per rafforzare la promozione nazionale e internazionale delle produzioni certificate, nel biennio 2025-2026 la Regione ha stanziato 25 milioni di euro: 7 milioni per la promozione dei vini di qualità nei Paesi extra-Ue, 5 milioni per la valorizzazione dei prodotti alimentari certificati all’interno dell’Unione europea e 6 milioni per le attività di promozione nazionale attraverso fiere, manifestazioni e iniziative territoriali.